UN CAFFE’ COL CANDIDATO
ANGELO ROCCHI E UN GOVERNO DI BUON SENSO SENZA INFLUENZE

Angelo Rocchi, sindaco di Cologno Monzese
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Angelo Rocchi
Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lista Civica Di Cologno, Unione di Centro, Nuovo PSI
Il programma

CHI E’ ANGELO ROCCHI
C’è stato un momento per Angelo Rocchi, 51enne candidato per il centrodestra colognese, in cui la vita avrebbe potuto coincidere con la musica, passione ereditata dal padre, e mondo che frequenta da professionista mandoloncellista nell’Orchestra a Plettro di Milano nota in tutta Europa. La necessità di concretezza economica però, lo ha fatto diventare un Architetto libero professionista, che gestisce inoltre un’agenzia familiare di autonoleggio. Rocchi, nato e cresciuto a Cernusco, è padre di due figlie e ha alle spalle un curriculum politico di rilievo.

“Ho fatto parte della Commissione Territorio a Cernusco, dove dal 1994 mi sono impegnato ufficialmente con la Lega locale e Assessore all’Urbanistica, prima di ricoprire lo stesso ruolo con delega al territorio e all’ambiente, a Vimodrone. Appena ho potuto ho lasciato la politica del mio paese, perché preferisco operare distaccato dal luogo in cui vivo, in modo che non ci siano condizionamenti alcuni”.

Dopo un’esperienza nel consiglio direttivo del CIMEP per l’edilizia economica popolare, per Angelo Rocchi sono arrivati incarichi in Regione dal 2007 al 2009, nell’Ufficio Urbanistico prima e nell’Assessorato al Territorio poi, ricoprendo in seguito gli stessi ruoli, nel pavese e ad Erba, andando ad occuparsi di amministrazione pubblica e urbanistica, settore in cui opera dal 2014 come membro, non retribuito, del PIM (Programmazione Intercomunale Area Metropolitana Milanese).

Tutto questo gli ha fatto rispondere “presente” alla chiamata del Segretario Provinciale della Lega Riccardo Pase, che lo ha fortemente voluto come figura competente per ricompattare “un centrodestra cittadino fino a quel momento diviso sui nomi e senza un progetto politico generale”, ha spiegato. E’ notizia recente quella dell’entrata dei Radicali e del Partito dei Pensionati, nello schieramento di Angelo Rocchi.

LA SUA COLOGNO
“Abbiamo fatto pulizia mettendo gente nuova in squadra, a sostegno di un programma che fa proposte di grande buon senso, come farebbero i padri di famiglia in momenti di crisi, partendo in questo caso dalla volontà di ricostruire un senso di comunità, di appartenenza ad una città profondamente ferita da episodi di enorme gravità, a cui si può rispondere solo rilanciando un chiaro sentimento di identità collettiva“.

Fare quadrato attorno ad un progetto comunitario e ripartire: “Questa città ha un humus culturale e sociale con un grande potenziale, penso alle circa 180 associazioni e alle quasi 2000 persone che frequentano gli oratori in estate ad esempio, è impossibile non non tessere relazioni più strette con queste realtà stimolanti che spesso mettono una pezza laddove non arriva il comune”. 

Angelo Rocchi conosceva da tempo la città e i pesi che gravano sulla popolazione, a partire dalla carenza di lavoro, che non può essere veicolato dal comune ma per il quale il comune può fare qualcosa, incentivando e facilitando le aziende che vogliono investire sul territorio, “ma anche usando il marketing territoriale -spiega- Cologno ha una capacità attrattiva enorme, 3 stazioni della metropolitana, due uscite della tangenziale, la vicinanza a Milano, servizi che funzionano, una buona viabilità e Mediaset, che dopo Cinecittà è il più grande polo televisivo italiano. In un’ottica di Città Metropolitana, dobbiamo sponsorizzare le nostre aziende e i nostri punti forti per riportare lavoro e attenzione in città”. C’è anche un’idea nuova di “lavoratorio come lo chiama Rocchi, una sorta di progetto co-working per trasformare uno spazio sfitto in una postazione lavorativa che serva ad avviare piccole startup senza spese iniziali per chi vi si accosta.

Verde, casa e sicurezza, si intrecciano nella visione del candidato per la Cologno che verrà. Per l’ambiente si immagina un disegno urbano differente, che riparta dal PLIS delle Cave e dal Parco del Lambro a San Maurizio, con piste ciclabili che colleghino i quartieri; mentre sul problema abitazioni la sua idea è piuttosto radicale. “In città ci sono circa 450 abitazioni sfitte che i proprietari lasciano vuote perché temono di affiatare a gente che poi non terrà fede al contratto. Propongo che sia il comune a pagare un affitto ai proprietari, garantendo di far entrare nell’abitazione inquilini onesti, attraverso graduatorie serie che diano precedenza ai colognesi e a chi un’attività in città, smuovendo il mercato medio basso che è quello che può far ripartire l’economia”.

La sicurezza per Rocchi non è solo questione di piccoli furti, ma anche di infiltrazioni di criminalità organizzata da decenni nota in città: “Per questo stiamo già pensando ad un tavolo della sicurezza costituito dalle autorità, dal sindaco come delegato, dai comandanti dei Carabinieri, dei Vigili, in concerto con la Guardia di Finanza e la Protezione Civile“. 

UNA CITTA’ FONDATA SULL’IMMIGRAZIONE,
PUO’ ESSERE GUIDATA DA UN SINDACO ESTERNO E DELLA LEGA NORD ? COSA NE PENSA ?

Non essere di Cologno è il mio punto forte perché non ho condizionamenti, non sono legato a nessuno, non ho precedenti in città e nessuna scelta può essere inficiata dalle emozioni personali che frenano il decisionismo e creano stallo”.  E’ sicuro Angelo Rocchi, ed è piuttosto risoluto anche in tema di immigrazione, situazione che sin dagli anni “50 ha dato corpo alla città di Cologno: “La nostra idea è quella di un’integrazione a doppio senso, con scuole di italiano per stranieri, ma soprattutto scuole di arabo e inglese per italiani, perché bisogna aiutarli prima a casa loro, e dunque bisogna avere strumenti per non subire passivamente le loro culture“.

LA FRASE DEL CANDIDATO
Legata al suo slogancambiare si può“, la frase scelta da Angelo Rocchi è di Eraclito:
“Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare”