Federico Figini
I like Segrate
Il programma
CHI È FEDERICO FIGINI
Federico Figini
è il più giovane candidato di queste elezioni amministrative: 25 anni a luglio, studente di Economia in Cattolica, ha da poco aperto la Be4 Srl, una piccola società di consulenze nell’ambito di marketing, comunicazione e risorse umane, rivolta alle piccole e medie imprese. Nato e cresciuto a Segrate, in particolare a stretto contatto con il mondo dell’oratorio S. Ambrogio del Villaggio Ambrosiano, si è avvicinato in prima persona alla politica nel 2013, aderendo a “Fare per fermare il declino” di Oscar Giannino. “Ho trovato nel programma e negli ideali un modo di fare politica che condividevo. Ero responsabile del gruppo giovani a livello nazionale ed eletto in direzione regionale in Lombardia”.
“All’ombra di Fare per fermare il declino -prosegue Figini– era nato un bel gruppo di persone a Segrate e nella zona Martesana, e quindi è venuto naturale con questa scadenza del 2015 dare un seguito a questo pensiero”. Così più di un anno fa è nata la lista “I like Segrate”, dall’unione di questo nuovo movimento politico e dalla già esistente “Insieme per Segrate”, rappresentata ora in consiglio da Paola Monti. “Insieme si è costruito questo nuovo soggetto. Una dose di esperienza unito alla voglia di rinnovamento. La lista è totalmente formata da nomi nuovi, di persone provenienti da diversi quartieri della città, con un’età media molto bassa, intorno ai 38 anni”.
LA SUA SEGRATE
“Il punto forte di Segrate è la posizione strategica, vicino a Milano, ma senza il caos delle grandi città. I 10 anni di giunta Alessandrini hanno fatto un ottimo restyling alla città, almeno superficialmente. Il problema è che non è stato fatto in tutti i quartieri, è mancata forse la voglia o l’attenzione di garantire il minimo decoro urbano in alcune zone, anche per il minor numero di persone che vi abitano. Prima di fare certi interventi, si sarebbe dovuta garantire pari dignità a tutti i cittadini, non si può pensare che ci siano quartieri di serie A e di serie B, un sindaco dovrebbe essere il sindaco di tutti”.
Nonostante i miglioramenti estetici, molto resta da fare per Segrate. “La posizione strategica di cui parlo non è stata valorizzata, i collegamenti non sono sempre funzionanti, si ha paura di usare il passante nonostante possa portare all’Expo molto velocemente, la metro è difficile da raggiungere, mezzi pubblici inefficienti, il car sharing non integrato con Milano. Comprare casa a Segrate non è nemmeno più conveniente, a causa delle manovre speculative dell’attuale amministrazione. Il territorio è stato danneggiato tanto quanto il valore delle case”.
Ecco dunque dove si innesta l’idea elettorale di Figini: “Il nostro programma è fatto di cose semplici, di progetti di cui i cittadini possano sentire la reale efficacia”. Secondo il candidato, I Like Segrate saprebbe già come usare i milioni di oneri che si progetta ricadranno nelle casse del Comune di Segrate . “La prima cosa sarebbe l’ordinaria manutenzione garantita a tutti i quartieri e a tutte le scuole. Guardando sotto la bella facciata ci sono molte situazioni gravi. Poi più avanti si potrà pensare ad una cittadella dello sport, ad una casa delle associazioni, dove tutte le numerose realtà di Segrate trovino lo spazio loro necessario, ma anche ad un incubatore comunale per le imprese, uno spazio di co-working”.
LA BREVE STORIA POLITICA, E’ UN VANTAGGIO O UNO SVANTAGGIO PER UN CANDIDATO DI 24 ANNI ?
“Meglio non avere una storia che averne una di cui vergognarsi. Certo ci vuole esperienza, ma se esperienza vuol dire essere artisti dell’intrallazzo e del trasformismo, inseguire il tornaconto del proprio gruppo di potere piuttosto che il bene dei cittadini, allora meglio non averne. In questa lista abbiamo riunito persone che si sono sempre impegnate in qualche modo per il bene della città e che in hanno esperienza nel loro campo”. I candidati della lista hanno oltretutto sottoscritto una carta etica, con la quale si impegnano a rispettare determinati valori garantendo la piena trasparenza.
A Segrate il rischio ballottaggio è alto, ecco cosa dice a riguardo Federico Figini: “Ovviamente puntiamo ad essere protagonisti del ballottaggio, ma se questo non avverrà il nostro ruolo sarà determinante. Ammetto che negli ultimi mesi c’è stata una compravendita selvaggia da tutte le parti, mi sono stati assicurati assessorati, poltrone, incarichi, ma ho sempre rifiutato. È stata una scelta coraggiosa, anche se magari perdente, ma è questione di coerenza. Una coerenza che ci sarà anche in caso di ballottaggio. In generale al momento posso dire che prediligeremo il cambiamento”.
LA FRASE
“Decidete che una cosa si può e si deve fare, e troverete il modo” (Abraham Lincoln)