PIOLTELLO
STAZIONE DI PORTA: IL CENTROSINISTRA LA VUOLE SALVARE, MA E’ SPACCATO SULLE MODALITA’ PER FARLO

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Pioltello rischia davvero di perdere la sua stazione di porta?

Secondo il Pums di Milano (Piano urbano della mobilità sostenibile) tanto discusso in queste settimane sarebbe proprio così. Lo spostamento da Pioltello a Segrate di questo nodo cruciale dei trasporti parrebbe giustificato dalla presenza del nuovo centro commerciale Westfield nell’area ex dogana, in cui si intendono investire notevoli risorse nel futuro.

Ma Pioltello non ci sta, in primis l’amministrazione che, come confermato dall’assessore alla Mobilità Luca Agnelli, ha scritto al Comune di Milano e alla neonata città metropolitana perché questa ipotesi di spostamento della stazione di porta venga del tutto abbandonata, tenendo conto degli innumerevoli disagi che comporterebbe non solo per i pioltellesi ma per tutto il territorio, che ad essa è collegata da altri mezzi pubblici. La stazione di Pioltello garantisce infatti ora un servizio ai cittadini per il quale oltre ai treni in transito sono fruibili anche quelli in partenza proprio da questa stazione, che rappresenta in alcuni casi il capolinea. Ridurre il suo rango di stazione potrebbe causare il dimezzamento dei treni e quindi notevoli disagi per tutti i pendolari che ogni giorno viaggiano verso il capoluogo.

Ancora non si sa invece cosa pensi di questa ipotesi RFI, un interlocutore certamente primario in questa discussione.

LA RACCOLTA FIRME DELLE LISTE DI CENTRO-SINISTRA
C’è qualcuno però che intanto ha scelto di non stare con le mani in mano, portando avanti una campagna di informazione e raccolta firme che ha tanto fatto parlare di sé nelle ultime settimane. L’impegno è stato assunto dalle liste del centrosinistra di Pioltello, ad esclusione del Partito Democratico. A portare avanti la battaglia c’è in prima linea Mario De Gaspari, sindaco fino al 2006, che ha visto la stazione di porta Pioltello diventare tale proprio durante la sua amministrazione.

La riqualificazione fu finanziata per il 60% da RFI e per il 40% dal Comune insieme ad un operatore privato– spiega De GaspariCi fu una lunga trattativa tra le parti perché la stazione diventasse un punto strategico che portasse vantaggi sia al Comune che alle Ferrovie. Ai quei tempi era una scelta acquisita che la stazione di porta fosse quella di Pioltello, mai si parlò di Segrate, anche perché tutti i treni in partenza e che transitano per Pioltello, passano poi anche per di lì”.

Oltre a legare la formulazione dell’ipotesi dello spostamento alla nascita del nuovo centro commerciale Segratese, De Gaspari vede un altro fattore d’influenza. “È possibile, questo sarebbe davvero scandaloso, che questa scelta sia finalizzata a favorire il completamento della imponente iniziativa immobiliare segratese intorno alla fermata dei treni, incentivando la vendita di case. Questo piano di lottizzazione, come tanti altri, è in grave crisi, le case si vendono poco e il cantiere è fermo. Forse stanno anche pensando a un ingresso delle ferrovie stesse nell’operazione immobiliare, valorizzando ancora di più l’area in modo da poter realizzare le infrastrutture a costi zero”.

Questa è un’ipotesi che va ulteriormente a complicare il quadro attuale, fatto anche di polemiche interne al centro sinistra pioltellese. De Gaspari accusa infatti il Partito Democratico di essere in qualche modo coinvolto in questa questione: “Secondo me l’ipotesi di spostamento è nata da una manovra di lobby quando ci fu la trattativa relativa al nuovo centro commerciale di Segrate, manovra che secondo me ha coinvolto anche buona parte del Partito Democratico. Mentre il PD locale non appoggia la raccolta firme, il provinciale saluta la possibilità di spostamento in modo favorevoleha concluso.

PARTITO DEMOCRATICO: “SIAMO CONTRARI, MA RACCOLTA FIRME PREMATURA”
Noi siamo contrari che Pioltello perda ciò che ha raggiunto negli anni, il nostro messaggio è di forte contrarietà per questo spostamento. La stazione di porta è quella che è oggi perché da anni il centro sinistra ha fatto in modo che avesse una sua dignità, a De Gaspari dobbiamo solo quello scatolone immenso annesso alla stazione”.

Così si difende il PD locale, tramite le parole del capogruppo Saimon Gaiotto, che relativamente al Pums milanese specifica: “Siamo in una fase in cui la città di Milano con il Pums sta facendo un ragionamento sulle idee e i progetti, e tra questi c’è anche quello della stazione di porta a Segrate. Ma ci sono da tenere in conto tutte le istituzioni preposte al comune di Milano che dovrebbero dare il loro consenso prima dell’approvazione di questa ipotesi, quali RFI, Trenord, Regione Lombardia, Città Metropolitana e altri. Una decisione del genere coinvolgerebbe non solo Pioltello ma tutti i comuni dell’est Milano, sarebbe una scelta che cambierebbe le dinamiche dei trasporti pubblici, e i tavoli per decidere sono altri rispetto a quello del Comune di Milano”.

Perché allora non partecipare alla raccolta firme organizzata dalle altre liste del centro sinistra?
La raccolta firme dimostra il tentativo di qualcuno di farsi pubblicità. Ma le cose si smuovono nelle istituzioni, e noi che siamo uomini delle istituzioni intendiamo dimostrare la nostra contrarietà nelle discussioni apposite. Le firme raccolte hanno un peso limitato considerando il numero di abitanti di Milano e provincia. Condividiamo l’idea di chi sta portando avanti questa iniziativa contro lo spostamento della stazione di porta, ma non condividiamo i modi, crediamo sia stata una scelta prematura allarmare i cittadini prima di aver fatto il possibile a livello istituzionale. Se in futuro ci saranno lotte da fare ci uniremo con le altre liste per farle, ma in questo momento è chiaro che De Gaspari intende solo cercare consenso e attaccare il PD”.

La questione si annuncia spinosa e certamente farà discutere ancora per molto non solo chi è coinvolto nella politica, ma anche tutti i cittadini pendolari pioltellesi e non che vedono minacciato un servizio pubblico di cui hanno usufruito sino ad ora.