Un Parco di 1,5 milioni di metri quadrati che diventerà di proprietà dei cittadini. Si tratta di successo che l’Amministrazione comunale ha ottenuto di recente: parliamo della questione relativa al Parco delle Cascine che si trascina da decenni e che, con le operazioni di questi ultimi mesi, sembra vedere la luce fuori dal tunnel.
Di cosa parliamo? Il Parco delle Cascine è un’area verde, fino ad oggi di proprietà privata, di estensione pari a 2,1 milioni di mq (la proprietà pubblica attuale è di meno dell’1% dell’area). Il nome gli deriva dalla presenza nell’area di cinque cascine: la Bareggiate, la Chioso, la Vallotta (abbattute), la Saresina e l’Arzona (ci sarebbe anche la Boffalora che in realtà è sul territorio di Segrate).
Basta guardare la fotografia allegata, che mostra uno scatto dall’alto dell’area, per capire perché il Parco delle Cascine sia un’area così interessante, sulla quale nel tempo si sono allungate mire di diverso genere che hanno creato occasioni di dibattito e polemiche: il Parco è infatti una delle poche, se non l’unica, realtà agricola di rilevanti dimensioni praticamente incontaminata che resta nella zona, una polmone verde che funge da barriera nei confronti della città.
Anche se il termine “Parco delle Cascine” risale almeno a vent’anni fa, il Parco omonimo è stato istituito solo nel 2001, su iniziativa del Comune di Pioltello, e riconosciuto come “Parco Locale di Interesse Sovracomunale” (PLIS) da Regione Lombardia e Provincia di Milano. Sempre nel 2001 il Piano Regolatore Generale di Pioltello ha ribadito che due terzi dei 220 ettari del Parco devono essere destinati ad attività agricole mentre il restante terzo è destinato a “standard”, cioè opere di interesse pubblico purché compatibili con la vocazione di Parco dell’intera zona. Le residenze, invece, sono possibili solo nelle adiacenze delle Cascine.
Negli ultimi mesi, la polemica riguardante il Parco si è accesa. Alla fine del 2009, infatti, è finita sul tavolo dell’Amministrazione una proposta della proprietà che possiede la maggior parte del parco: essa prevedeva la realizzazione di100.000 mq di case, 32.000 mq di ristrutturazione delle cascine, 20.000 mq di terziario e 115.000 mq standard, in cambio della cessione al Comune di 150.000 mq per la realizzazione di un distaccamento dell’Università (l’Università di Milano aveva manifestato infatti l’interesse a trasferire a Pioltello la Facoltà di Scienze Motorie), 125.000 mq di parco, 825.000 mq di agricolo. La proposta aveva scatenato l’ira di una parte della maggioranza, la Lista per Pioltello (che non ci vedeva un vantaggio per la città e per la comunità e puntava a una maggiore tutela del Parco), e del Comune di Cernusco sul Naviglio, che vedeva soffiarsi da sotto il naso la Facoltà di Scienze Motorie.
Il futuro del Parco. Dopo tanto parlare, ecco il nuovo progetto, che sembra aver messo d’accordo tutti: al Comune passeranno 1,5 milioni di mq di area del Parco più due delle tre cascine (la Chioso e la Bareggiate), in cambio di concessioni edilizie nell’area dietro al cinema di via San Francesco (compresa la cascina Vallotta). In realtà, l’accordo con la proprietà non è ancora stato formalizzato. Perché ciò avvenga, bosognerà attendere l’approvazione del PGT della città (che sarà adottato a settembre) dopo la quale si darà avvio al Piano Particolareggiato, ovvero allo strumento tecnico che darà concretezza al progetto del parco.
Durante l’incontro che si è svolto giovedì 17 nell’area Eventi più in occasione della Festa del Pd, l’Amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Antonello Concas e dall’assessore all’Urbanistica Francesco Mazzeo, ha delineato le linee guida che saranno seguite per costruire il futuro dell’area (ovviamente una volta che l’accordo con la proprietà diventerà formale).
“L’intento è quello di mantenere la vocazione di salvaguardia ambientale – ha spiegato alla platea il primo cittadino pioltellese – Tra le altre cose, il nostro sogno è quello di reintrodurre l’attività agricola, non di tipo intensivo, ma di filiera corta per la tutela dell’ambiente, un’agricoltura del XXI secolo, con mercati ortofrutticoli e agricoli con prodotti a Km zero”.
Le ipotesi concrete sono ancora al vaglio, ma l’intento è quello di trovare soluzioni che non gravino sul bilancio comunale, sia per quel che riguarda la riqualificazione sia per la gestione. “Il Parco è stato riconosciuto di Interesse sovraccomunale – ha commentato l’assessore Mazzeo – Sebbene sul territoritorio pioltellese, ha un’attrattiva che va oltre i confini comunali. Credo che si potrebbe ragionare in termini sovraccomunali, per dividere oneri e onori. Mi riferisco ai Comuni limitrofi, come alla Provincia o alla Regione”.
Dalle prime ipotesi, il parco potrebbe dividersi in un’area agricola e una urbana che potrebbe essere fruita dai cittadini nel tempo libero. Si prevede anche un’area di integrale tutela ambientale con la riqualificazione del sistema di rogge, fontanili e canali. Inoltre, l’idea è quella di ristrutturare le due cascine, che vorrebbero essere destinate a servizi pubblici, attività didattiche, visite guidate, e laboratori per lo sviluppo di nuovi modelli agricoli.
Il progetto vuole inserirsi a pieno titolo nel tema dell’Expo 2015, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, da cui si spera di attingere in termini di risorse. In questo senso, l’Amministrazione ha aderito al progetto 100cascine per l’Expo e sta tenendo aperto il maggior numero possibile di canali, grazie all’assessore Mazzeo che, tra le altre deleghe, si occupa anche di “Progetti speciali in viste dell’Expo”.