Alla lettera inviata dal Partito Democratico di Carugate in Regione perché venga modificata la legge che regolamenta le costruzioni in aree agricole protette (Legge 12 del 2005), di cui vi abbiamo parlato ieri, ha risposto tempestiva la Lega Nord locale.
Si torna quindi a parlare delle polemiche di qualche mese fa (qui), che hanno coinvolto il Sindaco Gravina e la costruzione di un edificio di sua nipote nel territorio del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) Molgora, polemiche che hanno portato ad una lettera di diffida da parte dell’avvocato della nipote del sindaco per i Consiglieri Comunali che hanno sollevato la questione.
“Premettiamo che tutto è migliorabile e anche le leggi possono sicuramente essere migliorate, ma in questo caso noi crediamo che il problema non sia la legge ma l’applicazione della stessa e i controlli– si legge nel comunicato della sezione carugatese della Lega– Ricordiamo poi che ogni Comune è autonomo e ha degli strumenti, soprattutto in materia urbanistica, Piano di Governo del Territorio e Regolamento edilizio, che può utilizzare per meglio applicare le norme”.
La Lega ricorda che nel testo della legge, dall’articolo 59 al 62 relativa alle “Norme in materia di edificazione nelle aree destinate all’agricoltura”, si dice che “Il permesso di costruire è subordinato (…) all’accertamento da parte del Comune dell’effettiva esistenza e funzionamento dell’azienda agricola”, requisito necessario per poter costruire con agevolazioni.
“Tutto ciò è molto evidente nelle costruzioni dei 40.000 mq di area destinata ad ampliamento PLIS Molgora – continua il comunicato- Il CDA Molgora diede all’inizio parere negativo, poi trasformato in parere “collaborativo” con diverse prescrizioni che non sono state attuate. Il CDA Molgora non si è potuto opporre perché, come più volte è stato denunciato dai suoi componenti, quelle aree non sono ancora effettivamente Parco del Molgora e pertanto non ne subiscono le norme più restrittive. Il ritardo amministrativo non si può imputare alla Regione”.
La Lega Nord carugatese sostiene infatti che il Comune avrebbe potuto chiedere più garanzie e verificare il fatturato dell’azienda in modo da poter confrontare questo con i volumi della costruzione del progetto. “Pertanto questa nuova azione del PD ci sembra tutto fumo propagandistico per nascondere il fatto che questo è solo un aspetto della parentopoli che stiamo da anni denunciando –E conclude- Forse non dovremmo nemmeno parlare di questo caso perché abbiamo ricevuto una diffida dall’Avvocato della proprietaria dell’azienda, nipote del Sindaco di Carugate, che ci intima di non parlare più. Ci spiace che la nipote del Sindaco abbia percepito un tono accusatorio che non rientra nel nostro modo di fare politica”.