PIOLTELLO ELEZIONI
UN CAFFE’ CON GIUSEPPE BOTTASINI

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A Giuseppe Bottasini il civismo scorre nelle vene.
E’ un uomo cortese, pragmatico, le dinamiche dure e crude della politica le conosce e le evita. Il suo impegno viene da lontano, dagli anni di Tangentopoli: “Mi sono affacciato alla politica relativamente tardi, avevo 32 anni. Prima sono stato segretario locale della Caritas, ho fatto tanti anni di volontariato. Poi ho capito che la politica non è altro che la forma più alta di volontariato, come spiegava il Cardinale Martini, erano anni in cui i cattolici venivano incoraggiati a fare politica. Ed è così che, insieme ad un gruppo di persone più esperte, abbiamo dato vita alla Lista Civica per Pioltello.

Una lista che si è conquistata spazio e credibilità con il tempo, fino a diventare la seconda civica più longeva della Lombardia: “Noi abbiamo 21 anni, la più antica è Vivere Cernusco che è una decina d’anni più vecchia” spiega fiero. In queste settimane, sulla sua candidatura, stanno fioccando gli endorsement da parte degli esponenti principali del civismo lombardo: da Lucia Castellano ad Umberto Ambrosoli, entrambi consiglieri regionali. Il suo spazio politico è dunque nel centrosinistra: da sempre la Lista Civica per Pioltello è stata in maggioranza, sia nei 10 anni di amministrazione De Gaspari che negli 8 di Concas di cui Bottasini è stato Assessore all’Organizzazione.

L”unica volta in cui ho pensato di mettermi in gioco in un partito di livello nazionale è stato con Prodi e l’Ulivo: in quel momento ho visto una grande speranza per la politica italiana. In seguito, per qualche mese, ho partecipato alla fase costituente del Partito Democratico ma quando ho visto che sin dall’inizio si stava sacrificando l’alleanza con le altre forze del centrosinistra per correre da soli, mi sono fatto da parte. Alle primarie del 2012, comunque, ho votato per Laura Puppato.

Bottasini ha 53 anni, due figli di 22 e 15, e di professione fa il dirigente d’azienda. “Con la campagna elettorale ho dovuto chiedere una serie di permessi: fare le due cose assieme, sarebbe stato impossibile.” La vittoria gli interessa solo ed esclusivamente nell’interesse della città e dei pioltellesi: non ha un partito da scalare, posizioni da guadagnarsi. Il suo tempo libero lo trascorre immerso nella lettura e nella scrittura: “Un paio d’anni fa ho pubblicato un romanzo, si intitola l’Arca in Cielo, è una spy-story ambientata nel 2050 quando le due super potenze mondiali saranno Cina e India.” E per il prosieguo della campagna elettorale ha un grande sogno: portare il rapper Frankie HI-NRG a Pioltello.“Ho apprezzato Pedala, la sua ultima canzone. Ci ho trovato tantissimo del nostro spirito: parla della catena di cose che devono funzionare per arrivare ad un risultato. In ogni caso, vorrei usarla come colonna sonora per le nostre manifestazioni.”

Cominciamo da una domanda che si sarà sentito fare migliaia di volte in queste settimane. La Lista Civica per Pioltello, dopo 18 anni di alleanza con la coalizione di centrosinistra, ha deciso di correre da sola proprio dopo l’arresto di Concas: che cos’è cambiato?
Dopo le note vicende occorreva dare un segnale diverso, di discontinuità con il passato. Bisognava chiedere scusa ai cittadini pioltellesi.

E questo non è avvenuto?
Vede, io credo ci sia una differenza tra responsabilità e colpa. La colpa, nella vicenda Concas, è di un singolo e questo la magistratura l’ha già accertato. La responsabilità, però, è qualcosa di diverso, di collettivo. E’ come se mio figlio rompesse un vetro a scuola mentre io sono al lavoro: la colpa è sua, ma la responsabilità è anche mia. La responsabilità, quindi, in questo caso, è di tutti noi che l’abbiamo sostenuto e in particolare del PD: non dimentichiamoci che Concas è sempre stato un uomo di partito. Subito dopo l’arresto, prima che ci fosse una sostanziale ammissione dei fatti, il suo partito gli si era stretto attorno. Poi, da un momento all’altro, è stato scaricato come un ferro vecchio. Questo ci ha dato molto fastidio perchè non l’abbiamo trovato giusto né dal punto di vista umano, né da quello politico.

Quindi vuol dire che la coalizione di centrosinistra non si è assunta la responsabilità di quello che è accaduto?
In fondo sono state fatte delle primarie per scegliere il candidato sindaco..

Gaiotto è un’ottima persona e un ottimo amministratore. Da assessore ha lavorato molto bene. Con lui ho gestito la fase della crisi politica e sono stato il primo, tre giorni dopo l’arresto di Concas, a chiedere che si chiudesse quell’esperienza di maggioranza. Noi, come lista civica, siamo nati immediatamente dopo Tangentopoli, non possiamo tollerare nemmeno quantità omeopatiche di corruzione. Con lui, e con il Partito Democratico, c’è stata una differenza forte sul segnale da dare alla città: bisognava spiegare che si era capita la lezione e imboccare una strada diversa con un altro candidato, un esterno magari. Invece il centrosinistra ha scelto di continuare con il percorso già impostato, un Concas 3. Gaiotto sarebbe stato il suo successore naturale tra 2 anni, era il suo braccio destro.

E come mai il Partito Democratico, secondo lei, ha scelto di continuare per la sua strada?
Forse, e da un certo punto di vista è anche comprensibile, per non uscire completamente distrutto dalla vicenda Concas. A noi è stato chiesto di prendere parte alle primarie con un nostro candidato: avrei potuto anche correre e forse mi sarebbe convenuto dal punto di vista del tornaconto personale. Ci è stato detto: “o fate le primarie o state fuori dalla coalizione”, a queste condizioni noi non ci siamo stati. Quelle primarie sono servite ad incoronare Gaiotto.

Lei da assessore all’organizzazione della giunta Concas, non si è accorto di nulla di quello che stava accadendo?
No, non me ne sono accorto e non lo sapeva nessuno. Sulla vicenda di Concas mi sono interrogato moltissimo, mi sono domandato se, nel mio piccolo, avessi potuto fare qualcosa per evitare tutto questo. Diciamo che da assessore all’organizzazione comunale, l’essermi occupato della trasparenza della macchina comunale, ha contribuito enormemente a salvaguardare l’operato del comune e della giunta.

Nel caso di un eventuale ballottaggio, lei sarebbe disponibile a ricomporre l’alleanza con il centrosinistra?
Dipende, io culturalmente sono un mediatore e non amo litigare. Quindi, anzitutto, dobbiamo vedere come saranno i toni durante la campagna elettorale. Dipende da come andranno le cose al primo turno, io non sono tra quelli che vede in vantaggio Gaiotto e il centrosinistra. Dipende anche dal programma: noi, in quel caso, vorremo entrare e dare la nostra impronta, non ci interessano i posti.

E col centrodestra, ci sono margini di dialogo?
Col centrodestra non c’è spazio per un’alleanza. Siamo culturalmente troppo diversi. Posso togliermi un sassolino dalla scarpa? Vedo in questi giorni esponenti del Polo per Pioltello che sostengono Cristina Carrer dire quanto abbia fatto schifo l’operato della giunta Concas in questi anni… loro, negli ultimi giorni prima dell’arresto, quando la vicenda non era ancora esplosa, avevano fatto proprio il tentativo di entrare in maggioranza. Non è un atteggiamento molto coerente.

Della sua coalizione fa parte una nuova lista civica Vivere Pioltello: chi ne fa parte?
Quella lista civica è un’esperienza bellissima, nata in pochissimo tempo. Ne fanno parte cittadini di tutte le aree politiche, centrosinistra e centrodestra, col desiderio di cambiare pagina. Hanno voluto puntare su di me, sulla mia candidatura, ma non si riconoscevano in tutte le battaglie della Lista per Pioltello. Ci sono anche molte competenze positive, persone in grado di ricoprire ruoli di amministrazione in futuro…

Ha già idea di chi possa far parte della sua giunta?
Sì, c’è chi mi sta sfidando ad annunciare i nomi prima delle elezioni. Vedremo nei prossimi giorni…

Quali sono gli obiettivi nei suoi primi cento giorni da Sindaco, nel caso venisse eletto?
Anzitutto dobbiamo dirci le cose come stanno: la storia dei cento giorni può servire per far propaganda, per catturare voti. Il ciclo amministrativo minimo è l’anno e chiunque verrà eletto Sindaco, dovrà fare i conti con un bilancio approvato dal commissario prefettizio e quindi potrà fare ben poco. Se vuole possiamo parlare delle priorità della lista..

Parliamone, quali sono le vostre idee per rilanciare Pioltello?
La nostra parola d’ordine è investimenti. Investimenti sulle persone, anzitutto, rilanciando la formazione scolastica. Non vogliamo fare tagli alla scuola e all’istruzione, ma è evidente che i soldi vadano spesi in un altro modo. Possiamo chiedere, per esempio, che si cambi il modo in cui vengono spesi i soldi delle utenze telefoniche, dei piccoli interventi di manutenzione, per far sì che vengano investiti in progetti per gli studenti. Vorremmo finanziare i progetti di formazione per le scuole tramite bando. E poi, sempre per parlare degli investimenti sulle persone, vorremmo valorizzare le competenze locali, le eccellenze del nostro territorio (e ce ne sono tante) che in questi anni sono state un po’ trascurate.

E sull’ambiente? Questo è sempre stato un vostro cavallo di battaglia…
Certo, vogliamo fare degli investimenti sul nostro territorio. La nostra è una città lunga e stretta, ma ha 3 grandi aree verdi attorno a sé che ne sono l’ossatura. Queste aree vanno salvaguardate e valorizzate. Noi vogliamo fare degli investimenti forti in agricoltura: Pioltello deve assolutamente ripartire dalla sua vocazione agricola che non significa guardare al passato, ma guardare al futuro. Vorremmo poi, e su questo stiamo dialogando con la lista Vivere Cernusco, che si possano fondere i due grandi parchi della zona: il Parco delle Cascine e il Parco Cave Est. In questo modo si costituirebbe un parco di 10 milioni di metri quadri in cui costruire sarebbe molto più complicato. E anche sull’urbanistica, vorremmo riuscire a completare ciò che già c’è, fare grandi opere è impossibile.

Concludiamo con un pronostico su come andranno le elezioni..
(ride) Sicuramente si andrà al ballottaggio. In pole position vedo Cristina Carrer, in questo momento. Poi si vedrà, se dovessi andare io al ballottaggio, sarebbe molto più facile per il centrosinistra vincere le elezioni, perchè posso raccogliere attorno a me un numero maggiore di consensi da mondi diversi.