COLOGNO
PIOVONO NUOVE RIVELAZIONI DA ILDE FACCHI SULL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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Oggi dopo mesi di sofferenza e silenzio posso raccontare agli amici il mio stato d’animo. Ieri svegliata dalla comunicazione degli arresti avrei dovuto gioire del fatto che i miei sospetti avevano un fondamento, invece ho pianto perché risultava coinvolto il mio amico di sempre ”.

Sono queste le parole con cui esordisce Ilde Facchi in un lungo messaggio affidato ai social network. Una denuncia pesante la sua, ex impiegata all’ufficio igiene ambientale del comune di Cologno che accusa di essere stata trasferita ad altro incarico per aver sollevato dei sospetti sull’appalto rifiuti, questione che alle prime luci dell’alba di martedì, ha portato all’arresto del Vicesindaco Raffaele Cantalupo e dell’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Diaco.

 

 

GLI ANTEFATTI
“Predispongo il capitolato rifiuti e, come è giusto che sia, si svolgono numerosi incontri con dirigente, vicesindaco e stazione appaltante -si legge ancora nelle parole della Facchi-  Dopo mesi di confronto il capitolato è regolare e viene pubblicato. Durante le vacanze di Natale 2012 mi viene comunicato il ricorso. Rientro in ufficio e con il collega predispongo tutta la documentazione da trasmettere al legale.

E’ a questo punto che Ilde Facchi solleva i primi sospetti e decide di riferirli al Segretario Generale, il quale le dice “che i conti li sta predisponendo un suo amico e che saranno consegnati all’Architetto Bettoni -continua Ilde- e lo dice facendo strane battute sulla mafia nel mondo dei rifiuti. So bene che nelle amministrazioni pubbliche gli incarichi non possono essere affidati ad amici, e cerco se vi sia un atto ufficiale. Non c’è, e si respira un’aria strana. Capisco che qualcosa non va ma non ho chiaro cosa”.

Passano i giorni e la dipendente riesce ad ottenere i dati sui costi dell’operazione, che le lasciano molti dubbi: “In un colloquio con il dirigente sottolineo la mia posizione e chiedo se si senta tranquillo ad approvare un capitolato che aumenta di 900.000 mila euro l’anno togliendo i servizi. E lui mi risponde: A lei cosa importa se ci danno l’impegno di spesa? E un problema di Pavanello (dirigente comunale ai servizi finanziari ndr) trovare i soldi. Lo lascio esterrefatta elencandogli le sue responsibilità.

Quindici giorni dopo questo incontro e scambio di opinioni, le viene comunicato il trasferimento all’ufficio recupero crediti e, successivamente, all’ufficio partecipate. “Al mio posto –conclude la Facchi– decidono di mettere la segretaria del sindaco, arrivata a Cologno da Vimodrone come consulente dell’ allora assessore Soldano prima della scadenza dello scorso mandato.

 

LA REPLICA DEL SINDACO
Giunge immediato il commento dell’amministrazione: “Lo spostamento della signora Facchi in altra area non aveva alcuna funzione punitiva nei suo confronti ma rientrava in una più ampia riorganizzazione che non ha interessato solo la sua figura, ma anche altri settori. La normativa impone agli amministratori, proprio per tutelare l’ente, di far ruotare dipendenti, dirigenti e posizioni organizzative. Non siamo noi a dirlo, è la legge. Se la signora Facchi aveva letto come ingiusto quel trasferimento, mi chiedo perché non abbia fatto valere i suoi diritti rivolgendosi a un avvocato”. E sui dubbi mossi durante tutto il periodo dell’operazione, il primo cittadino continua: “Il fatto che la dipendente segnalasse circostanze o anomalie da lei ritenute degne di approfondimenti ulteriori o di verifiche rientrava nell’ambito dei suoi compiti d’ufficio e altresì nell’ambito di un procedimento nel quale è stata sempre coinvolta.

Ma la polemica non sembra placarsi e iniziano a serpeggiare i primi malumori all’interno della maggioranza del Partito Democratico. Non hanno fatto piacere al Consigliere Biscia le parole del Sindaco che, in  un ordine del giorno presentato in  Consiglio Comunale, chiedeva alla maggioranza una conferma della fiducia alla sua persona. “In questa circostanza vi era una necessità di reagire istituzionalmente con fermezza e tempestività, come ha consigliato il Segretario Provinciale Pietro Bussolati– ha spiegato Biscia- Con la sua dichiarazione iniziale invece, il Sindaco Soldano diceva di prendere in considerazione la necessità di procedere alla revoca formale delle deleghe a Diaco e Cantalupo. Tale dichiarazione non rispondeva alla richiesta di tempestività, da qui è nato il mio dissenso“. Nonostante la presa di posizione, alla luce del ritiro delle deleghe, arrivate nella giornata del 19 febbraio, è svanita l’aria di rottura tra Biscia e il Pd, come ammesso dallo stesso consigliere comunale che ha ribadito la sua appartenenza alla maggioranza e al gruppo consigliare del Partito Democratico colognese.