Un nuovo spazio a misura di tutti per far vivere la cultura e le passioni dei cittadini. Mercoledì 24 gennaio, presso la Sala Consiliare di via Badia, si è svolta la serata pubblica per la presentazione del progetto per un nuovo polo culturale a Gessate.
Nuovo Polo Culturale
Nella visione dell’Amministrazione Comunale, il nuovo polo vuole essere uno spazio di interscambio culturale, intergenerazionale e polifunzionale, per condividere idee, progetti e desideri. Un luogo per i gessatesi, che siano studenti, lettori o lavoratori e per creare un punto di ritrovo che sia anche adatto ad organizzare attività, mostre, corsi ed eventi.
Alla serata di presentazione erano presenti la Sindaca di Gessate Lucia Mantegazza, la Vicesindaca Roberta Crippa, l’Assessore alle Opere Pubbliche Sandro Cristina Reggiani e l’architetto che ha realizzato il progetto preliminare, Sebino Bizzoca. Di fronte ad una sala consiliare piena, è stato presentato il concept progettuale che andrà a recuperare uno stabile della città ora fermo per riconsegnarlo ai gessatesi.
L’area identificata dall’Amministrazione per il nuovo polo culturale è quella di via Di Vittorio, ex sede dell’asilo nido comunale, spostato a causa di problemi strutturali dell’edificio.
Spazio alle idee dei gessatesi
Una serata per esprimere la precisa volontà di coinvolgere la cittadinanza nella realizzazione di quello che sarà presente all’interno nel nuovo spazio: una concreta progettazione partecipata delle attività che chiamerà la comunità gessatese a metterci del proprio.
«Grazie all’aumento di superficie dai 250 mq della sede attuale -recita il comunicato stampa del Comune di Gessate– ai 700 mq (1400 mq nella soluzione su due livelli) previsti per il nuovo Polo Culturale, i gessatesi potranno avere a disposizione un nuovo “cuore pulsante” proprio nel centro del paese, dove l’arte e la cultura incontrano proposte, interessi e nuove progettualità al servizio della comunità».
Un progetto che nelle intenzioni dell’Amministrazione di Gessate sarebbe dovuto partire qualche anno prima, ma la pandemia dovuta al CoVid-19 ha rallentato tutto il processo. Con la presentazione alla cittadinanza, si è conclusa la prima fase di proposta architettonica degli spazi.
Ora la parola passa a cittadini, istituzioni e organizzazioni, per la definizione della nuova progettualità sul nuovo spazio pubblico.