E a loro parere, che di queste tematiche se ne intendono, c’è molto da fare, tanto che hanno contattato il Centro Imparole di Cernusco sul Naviglio per far loro da guida nel sistema di inclusione scolastico italiano.
Il Centro
Concepito per svolgere svariate attività utili ed educative per coinvolgere bambini e genitori, il Centro Imparole si occupa di diagnosi e trattamento dei disturbi dell’apprendimento e del linguaggio, dei ritardi psicomotori e delle disabilità intellettive, dei disturbi dello spettro autistico, dell’attenzione e dei disagi psicologici ed emotivi.
«Siamo stati contattati da un docente dell’Università di Anversa, con il quale già collaboriamo da anni, che ci ha chiesto se volevamo fare da guida ad alcuni professionisti dell’inclusione del suo Paese coinvolgendo alcuni Istituti con i quali collaboriamo da anni e che per noi sono degli ottimi esempi di buone pratiche inclusive. Abbiamo accettato con entusiasmo, perché anche noi da anni lavoriamo per diffondere la cultura dell’inclusione» ha spiegato Raffaella Rosas, pedagogista e fondatrice del Centro Imparole, promotrice di questa settimana di studi.
Un tour nelle scuole della Martesana
Il Centro ha portato i ricercatori del Belgio presso l’ENAIP Melzo e successivamente all’Istituto Comprensivo di Cassina de’ Pecchi, dove hanno potuto osservare da vicino cosa accade nelle scuole Primarie e Secondarie italiane.
«Siamo qui in Italia per vedere come voi organizzate l’inclusione nelle classi. In Belgio proviamo ad essere inclusivi ma abbiamo delle differenze dal punto di vista teorico e pratico. Abbiamo ancora molte scuole speciali e molti insegnanti credono che queste siano necessarie per aiutare i bambini con disabilità».Queste le parole di Kasper Embo, psicologo e insegnante di sostegno che insieme alla sua collega Lieselotte Vervaeke hanno visitato le scuole della Martesana.
«Speriamo di portare l’idea di inclusione nelle scuole della nostra Regione (le Fiandre, N.d.R.). Condivideremo quello che abbiamo visto con un grande gruppo di colleghi e speriamo che l’idea di inclusione che abbiamo possa diffondersi anche in tutto il Paese» ha spiegato Lieselotte Vervaeke.
Una giornata di studi al Centro Imparole
Non poteva poi mancare una giornata di studi presso il Centro Imparole, in cui il lavoro terapeutico è strettamente connesso con le scuole e le famiglie, un lavoro che giorno dopo giorno contribuisce a creare una cultura diffusa dell’inclusione.