Verso una città più inclusiva: a Gorgonzola presentato il Piano di Abbattimento delle Barriere Architettoniche

Sarà il primo comune lombardo ad avere un piano gestito attraverso un software

Da destra a sinistra: Agazio Montirosso, Barbara Arnoldi, Nadia Castelli, Mariarosa Perico, Nicola Eynard e Angelo Stucchi
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A Gorgonzola si è svolta il 16 maggio la conferenza stampa di presentazione del Piano di Abbattimento delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A) alla presenza del sindaco Angelo Stucchi, dell’assessore alla Programmazione e Salvaguardia del Territorio Nadia Castelli, del responsabile Settore Lavori Pubblici Agazio Montirosso, dell’architetto Barbara Arnoldi e dei professionisti che hanno stilato il progetto (Mariarosa Perico, Nicola Eynard, Leris Fantini, Francesco Maria Agliardi e Elena Volpi).

 

“Una città più accessibile e fruibile a tutti”

Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche è uno strumento obbligatorio per legge che stabilisce il livello di accessibilità di una città volendo garantire a soggetti anziani, genitori che utilizzano passeggini e portatori di differenti disabilità un’uguaglianza che permetta la partecipazione ai luoghi del vivere sociale.

«Andiamo a restituire alla città – ha dichiarato il sindaco Angelo Stucchi – uno strumento di indirizzo e di lavoro molto importante per la progettazione inclusiva di Gorgonzola. Una città che vuole essere meno discriminante, accogliente, fruibile e accessibile a tutti in ogni fase della vita, garantendo anche alle persone in condizioni di svantaggio, dovute a ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali, autonomia di movimento negli spazi pubblici – e ha concluso -Contrariamente alla prassi politica  ci siamo concessi un tempo lungo per poter attuare un percorso partecipato nonostante la pandemia e avere un prodotto di qualità capace di orientare concretamente le nostre scelte presenti e future consapevoli che la cura nei confronti della nostra città ci permette di far stare bene tutti coloro che la abitano e vivono i suoi spazi».

Criticità e interventi

L’Amministrazione comunale ha operato una selezione ragionata, condivisa anche con l’Ufficio Tecnico e le Associazioni operanti sul territorio interessate, e sono stati selezionati 23 edifici comunali, 15 km di strade e piazze e 5 parchi e giardini (Parco Ansa del Naviglio, il Parco Kennedy, il Parco di via Lodi, il Parco di via Mattei e il Parco Sola Cabiati).

«Siamo alla conclusione di un percorso estremamente importante per il futuro della fruibilità della città ha sottolineato l’assessore Nadia Castelli – grazie a uno strumento di programmazione calato sulla realtà gorgonzolese, frutto di rilievi sul territorio ma anche di un processo partecipato. Il confronto e la condivisione dei bisogni relativi alla mobilità con associazioni e cittadini, attraverso incontri online e uno specifico questionario proposto, oltre che in forma cartacea, tramite piattaforma Google, ha dato una risposta doppia rispetto a città di maggiori dimensioni che ha aiutato i professionisti a elaborare proposte concrete più specifiche».

Tra le criticità maggiormente riscontrate la mancanza di percorsi pedonali protetti nel centro storico per la naturale conformazione di vie strette con marciapiedi inesistenti o non sufficientemente larghi, la congestione di pedoni e ciclisti sull’Alzaia del Naviglio Martesana e la necessità di avere attraversamenti pedonali rialzati e una maggiore manutenzione nei marciapiedi.

Mariarosa Perico: «Gorgonzola il primo comune lombardo ad avere un piano dinamico gestito attraverso un software»

Con un importo complessivo di 400 mila euro, tra progettazione e opere, le indagini hanno interessato la parte storica della città in cui si concentrano sedi comunali, edifici che erogano servizi di pubblica utilità ma anche strade e marciapiedi costruiti senza tener conto di criteri inclusivi rispetto ai più recenti comparti.

«Gorgonzola – ha spiegato Mariarosa Perico – sarà il primo comune lombardo ad avere un piano dinamico gestito attraverso un software che permette anche di compiere interrogazioni evidenziando la priorità degli interventi da effettuare, i vincoli tecnologici in relazione alle risorse finanziarie e al tempo necessari per gli interventi».

Il PEBA troverà immediata applicazione negli interventi programmati nei prossimi mesi che non necessitano di autorizzazioni edilizie in relazione alle risorse disponibili.

«Grazie agli strumenti informatici – ha continuato Nicola Eynard – si è creato un data base digitale di immagini e tavole grafiche che ha permesso di risparmiare tempo nella redazione del piano e che faciliterà in futuro il costante aggiornamento in autonomia da parte degli uffici comunali così da avere uno strumento capace di seguire l’evoluzione naturale della città».

«Eliminare le barriere -ha concluso Leris Fantini-significa alzare il livello di sicurezza di un territorio che è benessere ambientale».

Augusta Brambilla