La vicenda colognese della rievocazione della seconda guerra mondiale proprio in prossimità della festa della Liberazione (noi ne avevamo parlato qui), ha scavalcato i confini italiani per approdare in tutta Europa: ne hanno scritto persino i due quotidiani storici inglesi, il Times (qui) e il Telegraph (qui), che hanno esordito con questi titoli:
Fury as Italian town plans to host Nazi-themed re-enactment
(Rabbia per la città italiana che ha programmato di ospitare una rievocazione a tema nazista, ndr)
Row over Italian town’s plan to host Nazi re‑enactment
(Fa discutere la città italiana che ha deciso di ospitare una rievocazione nazista, ndr)
LA DIATRIBA SUL 25 APRILE
I quotidiani, cavalcando l’onda dell’indignazione, hanno raccontato gli avvenimenti, riportando il risentimento dell’ANPI e le difese del primo cittadino Angelo Rocchi, che ha sminuito la vicenda, spiegando che si tratterà solo di una ricostruzione dei momenti quotidiani di un campo base, e, riguardo l’accusa più grave – quella di aver scelto appositamente una data attigua alle celebrazioni della Liberazione – ha assicurato che “Non c’è nessun taglio politico e nessun legame con il 25 aprile, la data è stata scelta semplicemente secondo le disponibilità dell’associazione che si occuperà dalla rievocazione”.
Anche se, tra le premesse della Determinazione a opera del Comune di Cologno (a oggetto “Organizzazione rievocazione storica della seconda guerra mondiale in occasione della festa della Liberazione“), si certifica “che è intento di questa Amministrazione Comunale organizzare la rievocazione storica della Seconda Guerra Mondiale in occasione della ricorrenza della Liberazione, con la ricostruzione di un accampamento storico-divulgativo con attività e dimostrazioni rivolte a tutta la cittadinanza”.
I COSTI DELLA RIEVOCAZIONE
Non solo: all’interno della suddetta Determinazione è stato anche definito l’ammontare della spesa: 3000 euro, per “ricerche culturali, convegni, mostre etc.“.
La spiegazione del primo cittadino, comunque, rimane quella di una manifestazione per famiglie a scopo didattico, dimostrata anche dalla presenza, “in scena”, dei partigiani e dei russi.
Una vicenda che, a ogni modo, sembra aver scatenato le penne del giornalismo europeo, oltre ad aver inasprito i rapporti tra le fazioni colognesi.