Il Cag Epicentro di Carugate ha chiuso. Dal 2001 è stato il punto di riferimento per i giovani

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Per 24 anni è stata la casa di migliaia ragazzi e ragazze carugatesi dai 14 ai 21 anni, ma sabato 22 febbraio 2025, le porte del C.A.G. Epicentro di via Bertarini si sono chiuse per sempre.

Cala il sipario 

Non è un arrivederci ma un vero e proprio addio. Il saluto che i ragazzi e gli educatori hanno scelto di dare alla cittadinanza, a seguito della decisione dell’Amministrazione Comunale di chiudere lo spazio dedicato ai giovani, è arrivato alla loro maniera: con la musica. Sabato 22 febbraio, lo spartito che ha segnato oltre 20 anni di iniziative fatte dai giovani per i giovani per il loro paese è terminato definitivamente, tra le note di giovani rapper e DJ,  la musica, gli abbracci e qualche lacrima. La musica si è spenta proprio vicino alla sala sala prove, dove centinaia di giovani hanno avuto nel tempo l’opportunità di sperimentare, coltivare una delle loro passioni, ma anche il luogo dove si preparavano per qualche evento destinato a tutta la comunità (LEGGI QUI), sempre con l’obiettivo di sottolineare con forza che ragazzi e ragazze devono essere preziose risorse e non identificati come “problemi”.

Giovani “al centro”

Tantissime e molto diversificate le iniziative che negli anni hanno visto i giovani carugatesi in prima linea, molte nate proprio al Centro di Aggregazione Giovanile. Un servizio che negli anni ha impattato la vita dei ragazzi e delle ragazze: dai tornei sportivi, come la di 24 ore di calcio (GUARDA QUI), in grado “far mettere in gioco tutto il paese”, e capace di trasformarsi rapidamente iniziativa di solidarietà. L’edizione dell’evento realizzato nel 2009, è rimasta nel cuore della città. In seguito al terremoto che colpì l’Abruzzo, i giovani carugatesi riuscirono, a dare un significato diverso alla manifestazione, coinvolgendo e ospitando alcuni ragazzi di un comune colpito dal tragico evento (QUI l’articolo). Un iniziativa che vide anche la donazione, da parte dei carugatesi, dell’intero ricavato delle manifestazioni estive organizzate, con l’obiettivo di ricostruire alcuni campi da calcio nel comune abruzzese. Un profondo e autentico legame di amicizia e sostegno mantenuto nel tempo e nel cuore.

Il “modello” carugatese

Giovani protagonisti

  e organizzatori di eventi, festival e concerti, come l’edizione del 2011 dell’I’AM Festival (LEGGI QUI) dove sul palco allestito al Centro Sportivo, si alternarono formazioni cresciute a Carugate e artisti di fama nazionale. Giovani, al tempo stesso capaci di partecipare a importanti momenti di confronto e conoscenza con le istituzioni, come la visita al Parlamento Europeo di Strasburgo, i viaggi della memoria (LEGGI QUI) o le iniziative a sostegno delle donne (QUI l’articolo). Esperienze di vita e crescita personale che hanno poi voluto condividere con le nuove generazioni, attraverso gli incontri nelle le scuole, e con il mondo adulto, organizzando convegni pubblici che nel corso del tempo hanno contribuito ad affermare il Comune di Carugate come una vera e propria “Capitale delle Politiche Giovanili” (LEGGI QUI).

Titoli di coda

La notizia della chiusura del Cag Epcentro ha colto tutti di sorpresa, tanto che il dibattito pubblico continua a tenere banco sui social, tra i gruppi politici e la cittadinanza. «Dopo un’attenta valutazione condotta insieme all’ufficio dei servizi sociali –si legge in una nota diffusa da Pro Carugate, la lista civica che sostiene l’attuale Amministrazione Comunale- abbiamo deciso di avviare una riorganizzazione del servizio di aggregazione giovanile, in corrispondenza della fine naturale del contratto con la cooperativa che gestiva l’attuale CAG. Questa decisione non è stata presa a cuor leggero, ma si è resa necessaria a seguito di un deterioramento del contesto (non solo fisico, ma anche educativo) in cui il servizio attuale si trovava ad operare, con potenziali rischi per i ragazzi, che ha reso impossibile un suo rinnovo. Questa scelta -sottolinea Pro Carugate- non deriva da un taglio ai servizi, bensì dalla necessità di garantire un ambiente ma anche un metodo educativo più sicuro ed efficace per la crescita dei ragazzi». Una doccia fredda per tutti –ha commentato il PD di Carugate dalla sua pagina Facebook-, soprattutto per i frequentatori e le loro famiglie, che subito si sono mobilitate per chiedere che non si chiudesse l’EP Centro. Vediamo forti criticità in tale scelta –si legge nella nota del PD– che priva i più giovani di un luogo a loro dedicato e soprattutto ad oggi interrompe per settimane e forse mesi un servizio, senza che vi sia altro in sostituzione. Perché, se si voleva modificare il servizio, non si è agito prima, garantendo una continuità tra l’offerta attuale e quella nuova? Perché si vuole togliere ai giovani un luogo specifico come quello di via Bertarini? Perché in questi anni non sono stati fatti seri investimenti per ristrutturare l’edificio del CAG o costruire un altro luogo adatto?».

La nuova formula 

«La chiusura della sede di via Bertarini, però, non rappresenta la fine del servizio -rassicura la maggioranza nella nota diffusa sui social- bensì un suo rinnovamento. Già da mesi è in fase di studio con una cooperativa che lavora nelle politiche giovanili una soluzione alternativa, più diffusa e meno legata a un unico spazio come era quella attuale, già sperimentata con successo in comuni vicino al nostro perché capace di cogliere maggiormente le esigenze di un mondo giovanile che è profondamente cambiato da quando nel 2001 venne aperto il Cag in via Bertarini. La nuova formula di aggregazione -sottolinea Pro Carugate- è pensata per offrire un’alternativa concreta e strutturata, che si svilupperà nella zona dell’Atrion e del nuovo spazio sportivo che sta sorgendo proprio in fronte alle scuole medie».

La reazione di “Carugate in Movimento”

Durissima la reazione di Carugate in Movimento, la forza politica all’opposizione che tra i suoi esponenti vede anche Paolo Molteni, ex assessore alle Politiche Giovanili che per oltre dieci anni con amministrazioni di diverso colore politico ha dato vita al Cag e sviluppato le politiche giovanili portandole come un vero e proprio fiore all’occhiello del Comune. «In questi giorni la giunta Maggioni -si legge in una nota diffusa da CIM, (QUI la versione integrale)- ha dato la spallata decisiva a quel patrimonio di servizi ed opportunità per il mondo giovanile che per decenni è stato la spina dorsale delle
politiche giovanili a Carugate. Con la chiusura del Centro di Aggregazione Giovanile, “EP Centro”, si azzerano decenni di impegno del comune di Carugate nelle politiche di promozione e aggregazione giovanile. La giunta -continua il comunicato diffuso dalla lista all’opposizione- butta fumo negli occhi parlando di un vago rilancio dei servizi, disseminati qua e la in un fantomatico progetto rinnovato, Carugate in Movimento ritiene inaccettabile questo depauperamento di opportunità e servizi e chiede all’amministrazione che torni sui suoi passi», e chiede a gran voce che l’Amministrazione torni sui suoi passi e che si convochi un consiglio comunale straordinario per discutere sul rilancio dei servizi, annunciando un incontro pubblico per informare la cittadinanza e fare in modo che questa decisione non passi nel silenzio per mancanza di informazione.

Un saluto molto particolare

Sono passati solo tre mesi dalla prematura scomparsa di Giuseppe Floridia, il primissimo educatore del Centro di Aggregazione. Una figura di riferimento per moltissimi ragazzi e ragazze carugatesi con cui Pino, così lo chiamavano i giovani, ha condiviso percorsi, emozioni, successi e momenti di difficoltà, ma sempre al loro fianco, vicino, ogni giorno, con passione, dedizione e professionalità fino al 2010, quando salutò i ragazzi con affetto e commozione con questo video. Un saluto che proprio oggi è ancora più forte e condiviso: dai tantissimi giovani che hanno frequentato e conosciuto il Centro di Aggregazione Giovanile e che oggi sono diventati gli adulti di Carugate.