Falcone e Borsellino: inaugurato il Giardino intitolato ai giudici lunedì 16 dicembre

A Gorgonzola la commemorazione insieme alle vittime di mafia

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A Gorgonzola si è tenuta lunedì 16 dicembre alle 11 l’intitolazione del Giardino Falcone e Borsellino e vittime delle mafie

che si trova tra le vie Di Vittorio e Don Sturzo e il nuovo ingresso dell’Accademia Formativa Martesana.

Presenti la Sindaca Ilaria Scaccabarozzi, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, Carabinieri della locale Stazione di via Trieste, Guardia di Finanza e Polizia Locale oltre ai ragazzi e alle ragazze del progetto di cittadinanza attiva “Blog Democracy” dell’IC Rita Levi Montalcini, che hanno letto brani estratti dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” racconto della vita di Giovanni Falcone di Luigi Garlando.

“Gorgonzola sceglie di stare dalla parte della legalità e della giustizia, sempre!”

L’area a verde pubblico riqualificato nel quartiere San Carlo vede uno spazio pergolato attrezzato con panchine e cestini attraversato da una serie di vialetti curvilinei pavimentati e in asfalto di collegamento al quartiere.

«Il 16 dicembre 1987 si conclude il primo maxiprocesso per mafia a Palermo. L’accusa è condotta dal pool antimafia guidato da Antonino Caponnetto e di cui facevano parte Falcone e Borsellino – ha dichiarato la Sindaca di Gorgonzola Ilaria Scaccabarozzi -. La sentenza conferma la tesi di Giovanni Falcone: cosa nostra è un’organizzazione, i mafiosi non sono quattro scappati di casa ma sono organizzati, hanno una gerarchia, capi e scagnozzi».

«Al termine del processo, a un giornalista che chiedeva: “Cosa cambierà nel futuro per i magistrati, come lei e i suoi colleghi, impegnati nella lotta contro la mafia?”. La risposta di Giovanni Falcone è tristemente profetica: “È presto per dirlo, sarebbe un discorso troppo lungo e troppo difficile da esprimere. Noi continueremo a lavorare con tutto il nostro impegno così come nel passato, fin quando ci sarà consentito di poter svolgere questo lavoro”».

Intitolazione giardini a Falcone e Borsellino

«Sappiamo come è andata a Falcone e Borsellino, alle donne e agli uomini delle scorte. Nell’elenco delle vittime per mafia ci sono nomi famosi: Piersanti Mattarella, il Gen. Dalla Chiesa, ciascuno di noi ne ricorda qualcuno. Ma ci sono, soprattutto, nomi di donne e uomini comuni, donne e uomini con la schiena dritta che non si sono piegati davanti alle minacce, alle intimidazioni e hanno pagato con la vita» ha proseguito la Sindaca Scaccabarozzi.

«Falcone diceva “La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”. Alla fine, non siamo ancora arrivati perché la mafia non è sconfitta, ha solo cambiato volto. Prima sparava, oggi gira in giacca e cravatta, nelle aziende, dove c’è flusso di denaro».

«A noi il compito di non abbassare la guardia perché tutte le vittime di mafia non siano morte invano.Voglio, da ultimo, ricordare tutti quegli amministratori (sindaci, consiglieri comunali, assessori) che, anche nei comuni vicino a noi (in Lombardia più di 200), sono sotto il mirino della criminalità organizzata perché fanno il bene delle loro comunità. Non lasciamoli soli, non smettiamo di parlarne e di ricordare – ha concluso la prima cittadina di Gorgonzola –A voi ragazzi dico: chiedete ai vostri professori di parlarvi di questo pezzo di storia italiana. A tutti noi dico:dobbiamo scegliere da che parte stare. Gorgonzola sceglie di stare dalla parte della legalità e della giustizia, sempre!».

Augusta Brambilla