50.000 euro per le province di Forli-Cesena e Ravenna da Città Metropolitana di Milano

Città Metropolitana di Milano stanzia fondi per la ricostruzione a favore delle popolazioni colpite dall'alluvione in Emilia Romagna

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Nel maggio scorso una parte dell’Emilia-Romagna è stata colpita da una ondata di maltempo senza precedenti che ha devastato città, zone rurali e costretto decine di migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni. La Città metropolitana di Milano non è rimasta indifferente a tutto ciò e si è unita allo sforzo per aiutare i territori colpiti da questa emergenza.

50.000 da Città Metropolitana di Milano

Nella fase di ricostruzione del territorio romagnolo la vicinanza e la solidarietà di Palazzo Isimbardi non sono venute meno, e il consiglio metropolitano ha infatti deliberato delle misure a sostegno delle amministrazioni provinciali di Forli-Cesena e Ravenna.

Saranno 50mila euro in conto capitale quelle che verranno divise tra i due Enti e destinate per contribuire alla realizzazione di infrastrutture (stradali o scolastiche) nei luoghi più danneggiati. Un anticipo verrà erogato da Città Metropolitana di Milano entro la fine dell’anno, mentre la parte rimanente sarà versata nei primi mesi del prossimo anno.

Il sostegno di Palazzo Isimbardi

«Si tratta di un piccolo gesto di vicinanza e solidarietà istituzionale che è stato molto apprezzato dai presidenti delle due province -commenta il vice sindaco Francesco Vassallo Purtroppo si tratta di una goccia nel mare, servono immediatamente risorse da parte del Governo per chiudere la fase emergenziale e avviare la ricostruzione delle infrastrutture viarie, degli edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica e alla rete dei servizi essenziali»

«Nonostante le difficoltà siamo riusciti a mettere in campo alcune risorse per aiutare le due Province romagnole più colpite -aggiunge il consigliere delegato al bilancio Dario Veneroni E’ un piccolo contributo per ribadire la centralità degli Enti Locali che costituiscono la pietra angolare su cui costruire una convivenza capace di costruire una prospettiva di solidarietà e di crescita comune»