I premiati del Fair Play Festival: ecco le più belle storie di sportività

Ecco i vincitori dei “BCC Milano Fair Play Awards” il riconoscimento che premia le più belle storie di sportività.

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Annunciati i vincitori dei “BCC Milano Fair Play Awards” il nuovo riconoscimento che premia le più belle storie di fair play.

Fair Play Festival

Sabato 14 ottobre alle ore 17.00 nell’ambito della IV edizione del Fair Play Festival, la manifestazione dedicata all’importanza del rispetto per gli avversari, degli atteggiamenti leali e della sana competizione, promossa da ASO Cernusco, realizzata in collaborazione con il Comune di Cernusco sul Naviglio e con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Milano, in qualità di main sponsor.

L’evento di premiazione dei “BCC Milano Fair Play Awards”, è il nuovo riconoscimento che ha l’obiettivo di celebrare gli episodi più rappresentativi di fair play. La giuria, composta da un rappresentante di BCC Milano, un rappresentante di ASO Cernusco, un dirigente del settore sportivo, un giornalista sportivo e un atleta, ha selezionato i tre episodi migliori  premiandoli con un voucher per l’acquisto di materiale sportivo nel corso dell’evento che si è tenuto all’Auditorium BCC Milano a Carugate.

Il 1° premio va alla Polisportiva Scherma Bergamo con l’episodio di Mariaclotilde Adosini, che a Beauvais, nella prova di Coppa del Mondo Under 20 di spada femminile ha accettato di tornare in pedana e ripetere gli ultimi istanti del match già vinto, per rimediare a un errore dell’arbitro che le aveva assegnato due stoccate anziché una soltanto; il 2° premio a Bee Strong SSD – Corona Ferrea Crossfit Brugherio, che ha scelto di offrire un anno di Crossfit gratuito a persone con disabilità. A questo progetto sociale ha partecipato Elena, ragazza disabile che ha iniziato ad allenarsi con la società sportiva e ha poi vinto una medaglia d’argento nella prima gara di Crossfit per disabili in Europa, a Barcellona; il 3° premio ad ASDO Baskin Carugate, con la storia di Giulio, un ragazzo con la vista e la mobilità degli arti inferiori notevolmente ridotte a causa di un intervento, che da un anno si allena con la società di Carugate a Baskin: nuova disciplina inclusiva riconosciuta dal Comitato Paraolimpico, in cui le squadre sono composte da atleti normodotati e disabili, maschi e femmine, i quali concorrono con le proprie capacità al risultato finale.

“Sei Figurine”

Il Fair Play Festival è proseguito domenica 15 ottobre alle ore 21.00 al Cinema Teatro Agorà di Cernusco sul Naviglio con un evento speciale: la prima nazionale dello spettacolo teatrale “Sei Figurine”, vero e proprio omaggio alla passione per lo sport, scritto e diretto da Edoardo Erba e interpretato da Stefano Borghi con musiche di Massimiliano Gagliardi e David Barittoni.

Nato nel 2020, il festival è organizzato da Aso Cernusco, associazione tra le più numerose d’Italia affiliate al CSI, nata dall’unione dei gruppi sportivi degli oratori presenti in città con l’obiettivo di valorizzare la tradizione, giocando però in attacco per proporre la passione educativa attraverso lo sport, con il sostegno di BCC Milano in qualità di main sponsor e con la collaborazione del Comune di Cernusco sul Naviglio.

Le storie premiate del Fair Play Festival

1° Premio – Polisportiva Scherma Bergamo

Beauvais, prova di Coppa del Mondo Under 20 di spada femminile. Mariaclotilde Adosini, classe 2004 della Scherma Bergamo, è una delle atlete italiane in gara. Dopo aver disputato un buon girone incrocia Juliette Baudinot, portacolori della Francia. È un assalto estremamente equilibrato, tirato punto a punto: Mariaclotilde riesce a vincerlo 15-14. A tabellone da 64 concluso, però, arriva la chiamata: “Adosini in direzione di torneo”. Cos’è successo? Semplice, c’è stato un (umanissimo) errore: l’arbitro, sul punteggio di 13-11 per la transalpina, aveva assegnato 2 stoccate a Mariaclotilde, e non una soltanto. Lì per lì non se n’è accorto nessuno e quando l’atleta francese l’ha fatto notare e il video ha confermato l’errore, era ormai troppo tardi, almeno secondo regolamento. Eppure, per il fair play può non esser mai troppo tardi. Ciò che accade a questo punto lo racconta Mariaclotilde: “La notizia mi ha colto di sorpresa, ma ciò che per me più contava in quel momento era scegliere quale fosse l’azione moralmente giusta da fare. Ho sentito che tornare in pedana, sarebbe stato più corretto nei confronti dell’avversaria, nel rispetto del nostro sport”.Insomma, Mariaclotilde accetta di tornare in pedana, per ripetere gli ultimi istanti di un match già vinto. Stavolta lo perde, perché nella scherma succede. L’avversaria l’abbraccia. Il pubblico la applaude. Prima delle finali, la chiamano al centro del parterre principale, accanto all’icona dello sport francese ed ex Ministro dello Sport Laura Flessel. Mariaclotilde sorride un po’imbarazzata, come può capitare a chi sente di vivere un momento speciale dopo aver semplicemente seguito la normalità del suo essere, il suo stile, i suoi valori, il suo fair play. In sette (sue) parole: “Quello che la scherma mi ha insegnato”.

2° Premio – Bee Strong SSD / Corona Ferrea Crossfit – Brugherio

Siamo un box di Crossfit, ma soprattutto una “grande famiglia” e oltre ad allenarci duramente siamo molto attivi dal punto di vista sociale. Negli anni abbiamo proposto diversi eventi nel sociale: una raccolta fondi per l’acquisto di un’ambulanza per la Croce Rossa Brugherio, la raccolta fondi per CADOM – centro antiviolenza donne Monza e la donazione di 7 bancali di cibo e indumenti per alcuni box di Crossfit ucraini colpiti dalla guerra… Tra tutte le cose, uno dei nostri progetti “preferiti” è stato quello di offrire un anno di Crossfit gratuito a persone con disabilità. Grazie a questo progetto abbiamo conosciuto Elena (“Hellen” per tutti noi), una ragazza nata con la spina bifida e in sedia a rotelle. Abbiamo iniziato ad allenarci e, esattamente un anno dopo il nostro incontro, abbiamo vinto il terzo posto ai mondiali del Crossfit, nella categoria “seduta”.Essendo una categoria particolare, la gara si è svolta nel nostro box davanti a giudici certificati presenti da remoto, online. In fondo, però, una gara non è solo un risultato ma un insieme di emozioni e di adrenalina, cosa che una prova online non può farti provare. Abbiamo, quindi, cercato una gara in presenza e abbiamo trovato la prima gara di Crossfit per disabili in Europa, a Barcellona. Essendo una piccola società sportiva, il costo della trasferta non era cosa da poco per noi.Grazie ad una nostra iscritta siamo riusciti a trovare un imprenditore che ci ha donato dei prodotti da barberia della sua azienda e abbiamo organizzato una vendita, con il cui ricavato abbiamo coperto le spese del viaggio. Questo ci ha permesso di portare Hellen a Barcellona, dove ha partecipato alla sua prima gara dal vivo, riportandoci a casa non solo una medaglia d’argento, ma soprattutto un’esperienza fantastica vissuta in mezzo a persone ed atleti straordinari.

3° Premio – ASDO Baskin – Carugate

A volte risulta impensabile raccontare storie perché non ci accorgiamo di quante cose semplici, ma profonde, possano gratificare e cambiare la vita; soprattutto delle persone più fragili. Ci presentiamo: ASDO è una società nata circa15 anni fa e svolge diverse discipline: Calcio, Basket e Pallavolo.Nel 2018, su consiglio dell’ex vicario Don Mauro Santoro, è stata inserita una nuova disciplina inclusiva: il Baskin. È uno sport riconosciuto dal Comitato Paraolimpico in cui le squadre sono composte da atleti normodotati e disabili, maschi e femmine, i quali concorrono con le proprie capacità al risultato finale. Una delle nostre storie “inclusive” ci è capitata un anno fa quando abbiamo conosciuto Giulio, un ragazzo in carrozzina che ha subito un grosso intervento al cervello che gli ha ridotto notevolmente la mobilità degli arti inferiori e la vista.Al primo incontro chiediamo se gli piacesse lo sport. Risponde di sì, ma che non può praticarlo perché si trova in sedia a rotelle. A questo punto gli raccontiamo cos’è il Baskin e subito percepiamo il suo interesse, ma alla fine ci dice in modo triste che lui è “straniero”, non ha nessuno che lo riesce a portare in palestra e non può per mettersi la retta. Lo rassicuriamo dicendogli che questi non sono problemi e gli proponiamo divenire a qualche allenamento.Dopo un po’ di insistenza riusciamo a convincerlo e la sua emozione nell’entrare in palestra è palpabile fin da subito. Finita la prova ci dice che si è divertito moltissimo a stare con altri ragazzi, anche se non è riuscito a fare canestro. Da quella sera non ha mai mancato il suo impegno agli allenamenti e alle partite.