“Melzo com’era”: Immagini di una Melzo che non c’è più

Un viaggio fotografico nella storia della città. In biblioteca dall'8 al 28 settembre

Melzo com’era
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La Biblioteca “Vittorio Sereni” di Melzo, in collaborazione con il Centro Studi “Guglielmo Gentili”, ha organizzato l’iniziativa “Melzo com’era-Immagini di una Melzo che non c’è più” che si terrà dall’8 al 28 settembre in biblioteca.

L’evento è all’interno della rassegna “Storia locale in Martesana” con sede principale a Pozzuolo Martesana e con due visite guidate a Melzo il 24 settembre e l’8 ottobre a cura del Centro Studi G. Gentili.

Melzo com’era

La città di Melzo vanta presunte origini etrusche mai dimostrate, mentre in epoca medievale era “Mellesiate” e poi Melesiate e poi Meleso. Melzo ebbe le proprie sorti assai presto legate a quelle della vicina Milano, a partire soprattutto dalla fine del XIII° secolo quando, con l’aprirsi del conflitto tra Visconti e Torriani, si inaugurarono anche per la realtà melzese tre secoli di guerre. Melzo visse come realtà di confine i frequenti capovolgimenti di fronte, che durante tutto il Quattrocento videro confrontarsi il ducato visconteo-sforzesco e la Serenissima. L’ l’episodio leggendario dell’eroina Agnese Pasta che guida un’improbabile rivolta femminile pro-sforzesca contro i soldati veneziani, che occorre più realisticamente interpretare come una protesta contro miseria e violenze e la concessione del feudo alla giovanissima nobile milanese Lucia Marliani, della quale il duca Galeazzo Maria Sforza si era perdutamente innamorato, costellarono un secolo destinato a chiudersi con la consegna del marchesato di Melzo a Gian Giacomo Trivulzio, condottiero di Luigi XII° e capostipite di una dinastia che si imporrà per quasi due secoli di storia melzese.

Tra i monumenti cittadini e, solo per citare alcuni, la Collegiata Prepositurale dei Santi Alessandro e Margherita, Palazzo Trivulzio, alla chiesa di Sant’Andrea, con il prezioso ciclo degli affreschi cinquecenteschi, alle altre fondazioni di epoca trivulziana dell’Oratorio di Sant’Antonio e delle chiese di San Francesco e di Sant’Ambrogio (Torre Civica), sino all’Ospedale delle Stelle, già convento di Carmelitani, convertito alla nuova destinazione d’uso dal marchese Trivulzio.

“Conservare la memoria e far conoscere”

La mostra “Melzo com’era” offre una selezione di circa 20 pannelli della dimensione di 30×50 che sono stati selezionati dall’Archivio Civico fotografico.

«Il percorso espositivo, quasi totalmente in bianco e nero, rappresenta un excursus tra gli scorci della città di Melzo che ora non ci sono più perché la città è cresciuta per ampiezza e numero di residenti –ha dichiarato Anna Ghiringhelli collaboratrice della Biblioteca- L’obiettivo del progetto è quello di mantenere viva la memoria dei nostri luoghi e far conoscere alle nuove generazioni la trasformazione urbanistica e sociale ch si è verificata nello scorrere del tempo».

La mostra sarà visitabile dall’8 al 28 settembre al piano -1 della Biblioteca nei giorni e negli orari di apertura della biblioteca.

Per informazioni, è possibile contattare il numero di telefono 02/95.73.88.56 o inviare una mail a biblioteca.melzo@cubinrete.it.

Augusta Brambilla