Il CAI Club Alpino Italiano sezione di Brugherio e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ha organizzato un ciclo di tre eventi dal tema “Il racconto del Vajont, sessant’anni dopo, attraverso la visione del monologo di Marco Paolini”. La prima serata si terrà il 6 giugno, la seconda il 19 e l’ultima il 27 giugno.
“Il racconto del Vajont, 60 anni dopo”
Il disastro del Vajont avvenne la sera del 9 ottobre 1963, nel neo-bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont nell’omonima valle (al confine tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto), quando una frana precipitò dal soprastante pendio del Monte Toc nelle acque del bacino alpino realizzato con l’omonima diga; la conseguente tracimazione dell’acqua contenuta nell’invaso, con effetto di dilavamento delle sponde del lago, coinvolse prima Erto e Casso, paesi vicini alla riva del lago dopo la costruzione della diga, mentre il superamento della diga da parte dell’onda generata provocò l’inondazione e distruzione degli abitati del fondovalle veneto, tra cui Longarone, e la morte di 1.917 persone, tra cui 487 persone di età inferiore a 15 anni.
«Inizia con “Il racconto del Vajont …. sessant’anni dopo” la serie di eventi organizzati dalla sezione cittadina del Club Alpino Italiano per parlare di ambiente e in particolare di sviluppo e sfruttamento della montagna, tema caro a chi fa delle vette il proprio luogo del cuore -si legge nella nota di presentazione del progetto– Due eventi in calendario sono legati a delle date precise: nel 2023 ricorrono infatti due anniversari che sono drammaticamente significativi della storia italiana, relativi a disastri naturali legati allo sfruttamento della montagna e delle sue risorse: i 60 anni della tragedia del Vajont e i 100 anni di quella, meno conosciuta ma ugualmente triste e sconvolgente, del crollo della diga del Gleno».
Gli incontri
Martedì 6 giugno alle 21.15
presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica si terrà “Il racconto del Vajont sessant’anni dopo” attraverso il monologo di Marco Paolini.
Lunedì 19 giugno alle 21.15, in collaborazione e presso il Cineteatro San Giuseppe di Brugherio, verrà proiettato il film “Il respiro della foresta” di Jin Huaqing. Ambientato in Tibet, su un vasto altopiano innevato, dove sorge un monastero buddhista presso cui vivono 20.000 monache: circondate da una natura aspra, isolate dal mondo esterno e lontane dalle loro famiglie durante i 100 giorni più freddi dell’anno, queste donne offrono un assaggio della loro ricerca spirituale e della loro devozione religiosa, che le porta ad affrontare i grandi quesiti sull’esistenza umana, un maestoso documentario ambientato in un paesaggio proibitivo e meraviglioso, con immagini di enorme impatto visivo, e profondamente calato nel misticismo e nell’indagine filosofica e spirituale.
Martedì 27 giugno alle 21 presso il Bar Masnada all’interno del Parco Increa si potrà assistere allo spettacolo teatrale di Emanuele Turelli “Gleno, 1° dicembre 1923 narrazione civile di un disastro annunciato”, che prende spunto da una inchiesta dello stesso Turelli pubblicata sul “Corriere della Sera” del 2003 e Premio della Giuria al concorso internazionale di giornalismo di montagna.
Augusta Brambilla