È un grido di disperazione quello lanciato qualche giorno fa da uno degli street artist che partecipò al progetto. Le sue opere sono diventate cartelli stradali dell’Amministrazione di Cernusco sul Naviglio.
“Spray per artisti e non per teppisti”
Era il 2015, e per un progetto promosso dalle Politiche Giovanili cernuschesi e dal C.A.G. Labirinto, in occasione della Festa di San Giuseppe, in una notte di giugno spuntano per la città quattro ritratti, con la volontà di dimostrare agli occhi dei loro concittadini l’evidente differenza tra un atto di vandalismo e la meraviglia realizzata da quattro writer del territorio.
Dep, Flash, Want ed Emod hanno creato le opere con la promessa che queste fossero esposte in luoghi simbolo della città. Il tema delle opere: la condivisione dei valori universali dell’umanità come la non violenza, l’uguaglianza, l’importanza di uno sport sano e gentile, e la tolleranza verso il prossimo. I ritratti sono stati dedicati a quei personaggi che più di tutti ne sono stati simbolo, nella mente degli artisti: Gandhi, Dennis Brown, Gaetano Scirea e Cristo.
I murales sono stati prodotti su pannelli di legno mobili, che ne avrebbero facilitato lo spostamento e permesso di essere esposti in diverse zone della città. Ad eccezione però del ritratto di Geatano Scirea conservato in Comune a Cernusco, delle altre tre non si sono più avute notizie in merito alla loro ubicazione e risultano ad oggi disperse.
L’arte distrutta
Qualche giorno fa, uno degli artisti che ha partecipato a quel progetto nel 2015, passando per una delle strade cernuschesi, ha notato un cartello stradale, di quelli mobili e provvisori, che, complice la pioggia, ha rivelato un volto a lui molto familiare. Ad apparire sotto la comunicazione dei lavori stradali, proprio il volto di Cristo, dipinto in occasione della Festa di San Giuseppe del 2015.
Sgomento, rabbia e delusione non sono mancati da parte dei writers, che subito hanno denunciato l’accaduto sui social, pretendendo spiegazioni sulla distruzione di un murales operata proprio da coloro che l’avevano commissionata.
Chiedono a gran voce i nomi dei responsabili, la restituzione delle opere disperse nella speranza che siano ancora integre e rispetto per la street art, duramente colpita questa volta.
L’arte usata contro il vandalismo è stata vandalizzata a sua volta.