Torna la grande tradizione cabarettistica italiana allo Spaziosfera di Bussero. Sabato 6 maggio, Vito Bicocchi calcherà il palco del nuovo centro polifunzionale di via Carabinieri Caduti portando in scena il suo spettacolo “La felicità è un pacco“.
Dopo il grande successo di marzo con “Andavo a 100 all’ora“, di e con Paolo Cevoli, la programmazione artistica del cabaret del Maestro Alberto Radice si affida ancora una volta alla tradizione comico-teatrale dell’Emilia Romagna. «Arriveranno tanti nuovi appuntamenti con personaggi importanti del mondo cabaret italiano. Stiamo preparando una programmazione per la stagione 2023/2024 di altissimo livello» annuncia il direttore artistico.
Una carriera lunga 40 anni
Stefano Bicocchi in arte Vito, è attore e comico di teatro, cinema e televisione. La sua formazione inizia con l’ingresso alla scuola di Teatro di Bologna di Alessandra Galante Garrone: con Patrizio Roversi, Siusy Blady e i gemelli Ruggeri crea il “Gran Pavese Varietà“, spettacolo cult degli anni Ottanta bolognesi.
Assaggia il mondo del cinema grazie alla chiamata di Fellini, poi inizia un sodalizio con Alessandro Benvenuti col quale gira diversi film. Dal 2013 conduce insieme ai suoi genitori il programma di cucina “Vito con i suoi” per il canale satellitare Sky Gambero Rosso, da cui è stato tratto un libro che racconta della vita della sua famiglia ai fornelli, tra litigi, sfottò, risate a suon di ragù, tortellini, lasagne e crescentine.
“La felicità e un pacco”
Icilio Simonazzi è il proprietario di un negozio di elettrodomestici, dove non entra più nessuno. Da quando è esplosa la moda dell’e-commerce, gli acquisti sul web, la sua vita è rovinata. In un mondo in cui tutto si può ordinare con un click sul cellulare, televisori, rasoi elettrici, felpe e persino le tagliatelle al ragù, Icilio è diventato utile come un paio di moffole da sci alle Maldive. La smania dell’ordine on-line non ha solo messo in ginocchio la sua attività, ma gli ha devastato anche la famiglia: la moglie è stata investita da un rider e ha perso la memoria, la figlia vive scaricando serie tv barricata nella sua camera sempre in attesa che arrivi il cibo ordinato con Just Eat. Un bel giorno Icilio decide che è arrivato il momento di reagire e mette in atto la sua personale e folle “Resistenza” alla modernità.
Vito, oltre a interpretare Icilio Simonazzi, porta in scena un’esilarante galleria di personaggi che hanno contratto la nuova e devastante malattia del secondo millennio: il click compulsivo.
Vito incarna l’estremo tentativo di ribellione alle storture dell’era digitale, conscio che, con il dilagare dello sharing di beni di largo consumo, non solo il capitalismo ha vinto sul comunismo ma gli ha anche fottuto il know how per fare profitto.
Una volta si era contro la proprietà privata, tutto doveva essere di tutti. Era lo Stato a dover pensare ai nostri bisogni. Oggi lo fanno Amazon, Foodora e Car to go.
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