L’installazione di nuove telecamere all’esterno degli istituti scolastici, una campagna di comunicazione rivolta ad alunni e genitori: queste sono solo alcune delle attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti che verranno attuate a Cassina de’ Pecchi.
La stesura del progetto è stata affidata al Responsabile Area Servizi alla città ed alla sicurezza, mentre la parte operativa è stata affidata alla Polizia Locale Centro Martesana, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Cassina de’ Pecchi.
Prevenzione e contrasto
L’attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti si svolgerà attraverso molteplici azioni, come l’incontro di formazione per la polizia locale sulla normativa vigente in materia di stupefacenti e l’implementazione della presenza della Polizia Locale all’ingresso e all’uscita degli studenti durante l’anno scolastico; ulteriori attività riguarderanno la realizzazione di campagne informative rivolte a studenti, genitori e operatori scolastici, con la distribuzione di opuscoli e la realizzazione di un impianto di video sorveglianza mediante utilizzo di telecamere per il presidio delle aree limitrofe agli istituti scolastici.
«Sicuramente si tratta di un investimento importante dell’Amministrazione -ha commentato la dirigente scolastica reggente Carmela Valenti– nella prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti che la scuola si impegna ad accompagnare e sostenere con azioni educative a sostegno delle abilità emotive, cognitive e relazionali dei nostri studenti. La scuola ha il compito di educare, è il luogo in cui si informa, si analizza, si discute e si comprende. I nostri ragazzi sono i cittadini del futuro e la prevenzione è fondamentale perché quando si arriva alla repressione è già tardi ed è una sconfitta per la scuola e per la società ».
«Condivido in toto quanto dichiarato dalla Preside – ha aggiunto l’assessore alla pubblica istruzione, Gianluigi De Sanctis– Dobbiamo lavorare insieme per informare, per formare e per mettere in guardia lefuture generazioni dai comportamenti a rischio propagandati e troppo spesso minimizzati dai social media».