A Cologno Monzese la mostra “Il suffragio femminile in Italia (1861 – 1946)”

La storia delle Suffragette attraverso manoscritti, volantini, giornali, vignette satiriche e pamphle dell'epoca

mostra suffragio femminile
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La Sala Crippa di Villa Casati di Cologno Monzese, in occasione della Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo,  ospita la mostra “Il suffragio femminile in Italia (1861-1946)” che si terrà dal 1° al 12 marzo. Un percorso che racconta del movimento per il suffragio femminile dal 1861, anno dell’Unità d’Italia al 1946, anno delle prime elezioni a suffragio universale.

Il suffragio femminile in Italia

Furono chiamate Suffragette le attiviste del movimento di emancipazione femminile nato per ottenere il diritto di voto alle donne. In Italia il percorso fu in parte rallentato dall’unificazione avvenuta solo nel 1861.

Nel 1919 le donne ottennero l’emancipazione giuridica e, ai primi nuclei femminili organizzati di inizio Novecento, aderirono inizialmente le donne della borghesia, alle quali si affiancarono successivamente cattoliche e socialiste. Tra queste ultime, da ricordare in modo particolare  Giuditta Brambilla, Carlotta ClericiAnna Kuliscioff.

Il 31 gennaio 1945, quando l’Italia era ancora in guerra, su iniziativa di Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, il Consiglio dei Ministri dell’Italia Libera approvò il testo del decreto legislativo che estendeva il diritto di voto a tutte le italiane che avessero compiuto 21 anni. Le donne votarono in Italia, per la prima volta, dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, nelle elezioni amministrative della primavera del 1946 nonché nelle consultazioni del 2 giugno 1946 per l’elezione dell’Assemblea costituente e per il Referendum per la scelta tra monarchia e repubblica. Il principio stabilito dal decreto legislativo venne confermato dalla Carta costituzionale italiana, approvata dall’Assemblea costituente e entrata in vigore nel 1948.

La mostra

«”Il suffragio femminile 1861-1946” espone manoscritti, volantini, giornali, vignette satiriche, pamphlet restituiscono il clima e i contenuti di una delle più intense, e purtroppo rimosse, vicende della politica italiana. Si racconta infatti il movimento per il suffragio femminile dal 1861, anno dell’Unità d’Italia al 1946, anno delle prime elezioni a suffragio universale. -si legge nella nota di presentazione del progetto- I documenti presentati nella mostra e nel Dossier provengono in gran parte dagli Archivi dell’Unione femminile nazionale e Fondazione Anna Kuliscioff, le due organizzazioni che insieme hanno curato la mostra».

La mostra, a ingresso libero, resterà visitabile dal 1° al 12 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30. Venerdì 10 marzo anche dalle 20 alle 21.

Venerdì 10 marzo alle 21 a Villa Casati si terrà, a ingresso libero, lo spettacolo teatrale “Non volevo essere femminista” a cura della Compagnia Teatrale Laboratorio di Brescia.

Augusta Brambilla