Lamine Gueye ospite della comunità Kayròs dopo il salvataggio di una famiglia da un incendio a Vimodrone (VIDEO)

Una serata carica di emozioni: storie di sofferenza, paura e disperazione unite da un destino fatto di speranza e umanità

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Il ricordo ancora vivo dell’incendio scoppiato nell’appartamento di Vimodrone e dell’eroico salvataggio. L’abbraccio tra Lamine Gueye e la famiglia Kovalchuk sotto gli occhi del fondatore della comunità Kayròs Don Claudio Burgio, del cappellano dell’Istituto Penale Minorile “Beccaria” Don Gino Rigoldi e del Sindaco Dario Veneroni.

Lunedì 13 febbraio, negli spazi della comunità educativa e penale minorile Kayròs, è stato il giorno del ringraziamento ufficiale a Lamine Gueye, il senegalese che a maggio dello scorso anno ha salvato, insieme all’amico Moussa Tourè, una famiglia ucraina dall’incendio scoppiato nel loro appartamento al secondo piano di una palazzina in via San Remigio, nel centro di Vimodrone.

Viaggio nel mare della speranza

La storia di Lamine parte dall’abbandono della scuola in Senegal quando aveva solo 14 anni. Burkina Faso, Mali e Niger le tappe prima dell’arrivo in Libia. Qui rimane per circa due anni, insieme ad una famiglia che, dopo averlo accolto, a seguito di un litigio lo fa imbarcare su un gommone diretto a Lampedusa. Sbarcato in Italia, dopo il “viaggio della speranza” con un barcone e aver rischiato la vita in mezzo al mare, giunge ad Agrigento in una comunità per minori non accompagnati. Fugge ed arriva a Milano dove, grazie ad una rete di assistenza sociale, conosce Don Claudio ed entra nella comunità Kayros a Vimodrone.

La risalita dopo l’abisso

Proprio in Kayròs comincia il suo percorso di studi conseguendo la licenza media e frequenta un corso di formazione durante il quale ottiene anche i certificati per la sicurezza e l’antincendio che sono stati utili sia per trovare lavoro (oggi lavora come addetto alla sicurezza in un supermercato), sia per il salvataggio di cui si è reso protagonista lo scorso anno.

Una storia importante alle spalle, fatta di sofferenza, paura e disperazione, ma allo stesso tempo carica di speranza, fiducia nel futuro e riconoscenza verso chi lo ha sostenuto e aiutato nei suoi travagliati anni in giro per il mondo. Pensieri, emozioni e passioni che racchiuse nell’eroico gesto di Lamine che esprime con genuinità: «Per me è stato naturale -racconta il ragazzo alla redazione di Fuoridalcomune.it- Se ti hanno salvato, tu devi salvare».

Lamine: un esempio per i giovani 

«Un atto dall’elevato senso civico che rappresenta la bontà del lavoro svolto quotidianamente da una realtà come quella di Kayròs -ha sottolineato il Sindaco Dario Veneroni presente alla serata di ringraziamento- spesso vissuta dai cittadini come un “problema” ma che in realtà aiuta ed offre ogni giorno opportunità di crescita e di rivincita sociale a ragazze e ragazzi in difficoltà. Lamine è un esempio da imitare anche per tanti giovani vimodronesi tanto che ho fatto richiesta formale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per conferire la cittadinanza italiana per meriti speciali al nostro eroico concittadino».