L’appuntamento è per mercoledì 1 febbraio dalle ore 21.00 e sarà possibile osservarla in Piazza San Francesco guidati dagli esperti di Physical Pub
L’occasione di una vita, dato che, secondo i calcoli, la cometa non tornerà mai più nel Sistema solare.
L’osservazione è gratuita e aperta a tutti.
In caso di maltempo, l’evento sarà annullato.
La cometa
Il nome “cometa dei Neanderthal” è legato al fatto che, secondo i calcoli, la “palla di ghiaccio” non si faceva vedere nel nostro quartiere del Sistema solare da 50mila anni, da quando erano ancora presenti i “cugini antenati” dell’uomo.
La cometa dei Neanderthal ha raggiunto una magnitudine, cioè una luminosità apparente, di 5.9, poco al di sopra del limite di osservabilità da parte dell’occhio umano, che è pari a 6. Con questo parametro più si scende di valore e maggiore è la visibilità. Poiché la luminosità della cometa – il cui nome ufficiale è C/2022 E3 (ZTF) – è diffusa e non puntiforme come quella di una stella, coglierla a occhio nudo potrebbe essere particolarmente complicato. Condizione indispensabile resta un cielo estremamente buio, stellato e privo di inquinamento luminoso. Basta il leggero bagliore legato all’illuminazione artificiale – ma anche alla luminosità riflessa della Luna – per cancellare dal firmamento un oggetto così debolmente visibile.
Gli esperti hanno stimato che la luminosità della cometa verde dovrebbe migliorare ulteriormente e arrivare a una magnitudine di 5 in corrispondenza del perigeo, ovvero il punto più vicino alla Terra nel suo peregrinare nello spazio. La distanza minima dal nostro pianeta sarà raggiunta il 1 febbraio. La curva della luminosità dell’oggetto celeste (calcolata e stimata) per le prossime settimane è stata approntata da scienziati dei Paesi Bassi del portale astro.vanbuitenen.nl.
Le prime segnalazioni della cometa visibile a occhio nudo sono comunque arrivate già il 19 gennaio. Il fotografo Oscar Martin Mesonero, ad esempio, in una dichiarazione rilasciata al portale specializzato “skyandtelescope” ha affermato di averla avvistata chiaramente (senza strumenti) in una zona rurale della Spagna, a 20 chilometri da Salamanca, in un cielo con poco inquinamento luminoso (sempre più raro).
Tutti coloro che vivono in zone buie dovrebbero provare a osservarla nei prossimi giorni, portandosi dietro per sicurezza un binocolo o magari un piccolo telescopio. Con questi strumenti l’avvistamento è garantito.