La giovane gorgonzolese Ester Cento e la sua passione per la poesia

“Catarsi” è la prima raccolta di quasi cento componimenti dedicati alla vita e alle sue emozioni

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É “Catarsi” la prima raccolta di poesie, pubblicata il 29 ottobre scorso da Chimera editore, della neo diciottenne gorgonzolese Ester Cento.  Quasi cento componimenti suddivisi in cinque parti, che sono un inno alla sua sensibilità e alla sua vena poetica, dedicate ai legami familiari e agli affetti più cari: “Il Bianco” al fratello minore Luca, “Il Nero” alla madre Cristina, “L’Amore” al padre Alessandro, “La Luna” al fratello maggiore Marco e “La Catarsi” all’angelo custode e fidanzato Luca.

Talento e passione

Ester Cento si approccia alla poesia sin dall’infanzia e, crescendo, sviluppa un’intensa curiosità per la conoscenza e la letteratura alimentata da una forte sensibilità poetica.
«La passione per la poesia cresce e poi si plasma in me all’età di 8 anni, in quarta elementare, in maniera curiosa quando composi “L’Amore” per una compagna di scuola che me lo aveva chiesto -ha dichiarato Ester CentoIo credo che poeta si nasca, quasi come una predestinazione e, nella mia genetica, è passato dal mio prozio a mia nonna materna, Giuliana Barbagli, che scrive ancora tutt’oggi poesie e che mi ha dedicato la prefazione del libro».
Partecipa con successo a vari concorsi letterari giovanili tra cui il XXVII° Premio Letterario Internazionale Cinque Terre-Golfo dei Poeti “Sirio Guerreri” e ottiene il primo premio nella Sezione Giovanissimi per ben due anni nel 2014 e nel 2016.

«”Catarsi” raggruppa le poesie che ho scritto dagli otto ai diciotto anni e che ho pubblicato per cesellare, nero su bianco e in maniera ufficiale, questi dieci anni e racchiuderli in questa prima raccolta –ha spiegato Ester CentoMolte poesie sono state composte nella casa dei miei nonni, in Liguria, durante l’estate e molte altre di notte quando, con la stanchezza, si spegne un po’ la mia parte razionale. Nell’arte sono una civetta, una creatura notturna».
Ester Cento, terminati gli studi liceali al Liceo classico Giuseppe Parini di Milano, è iscritta al primo anno di Lettere Moderne all’Università degli Studi di Milano.
«L’idea del libro l’ho avuta grazie alla conoscenza di Marco Zio e di Raimondo Santucci, il mio editore, anche se coltivavo, già alle medie, il desiderio di pubblicarne uno- ha concluso Ester Cento -Il titolo l’ho preso a prestitodalla poesia “Senza te-Catarsi” che ho scritto all’età di dieci anni e alla quale mia nonna ha aggiunto la parola Catarsi, sconosciuta per me fino ad allora. I temi che affronto nella mia poetica sono ilfluire del vivere, il panta rei, il vivere nella sua essenza più statica, il vivere in tutte le sue declinazioni e nei framedella vita quotidiana catturati quasi come una fotografia, tematiche esistenziali, adolescenziali, soprattutto di disagio e anche tanta tenacia, speranza, voglia di fare, esuberanza. Quindi un po’ il buio e la luce della mia persona, il bianco e il nero. La poesia è una connessione con la propria anima».

Ringraziamenti

Ester Cento, tra le dediche alle persone più care e a chi le è stato accanto, rivolge parole di stima e ringraziamento: «alla mia professoressa Miriam Olivi che, come un’ostetrica, mi ha accompagnato socraticamente a partorire questo mio estroso dono”».

 

Augusta Brambilla