Trasformazione verso una società sostenibile e coinvolgente per tutti”: è questo il tema scelto dalle persone del servizio SFA per la Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si celebrerà il prossimo 3 dicembre.
La coordinatrice del servizio, Dottoressa Marrone Marilena, insieme alla sua appassionata squadra composta da Casiraghi e Manfrinetti, specifica che l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si impegna a non lasciare nessuno indietro.
Verso una società migliore
Le persone con disabilità, tanto come beneficiari quanto come agenti del cambiamento, possono tracciare velocemente il processo verso uno sviluppo inclusivo e sostenibile e promuovere una società più giusta per tutti, includendo in questo processo anche la riduzione del rischio di disastro,l’azione umanitaria e lo sviluppo urbano. I governanti, per persone con disabilità e le loro organizzazioni, il mondo accademico e il settore privato hanno bisogno di lavorare come un’unica squadra per realizzare gli Obiettivi dell’Agenda «Si stima che circa un miliardo di persone disabili in tutto il mondo affronta ogni giorno molte barriere nell’inclusione in aspetti chiave della società -ha detto la Dottoressa Marrone Marilena– Pertanto, non possono accedere al vivere sociale in modo analogo agli altri soprattutto in aree quali i mezzi di trasporto, l’impiego, l’educazione e anche la partecipazione sociale e politica. Il diritto di partecipare alla vita pubblica è essenziale per creare democrazie stabili, una cittadinanza attiva e ridurre le diseguaglianze nella società» Come appare evidente, il focus è posto sull’importanza dell’integrazione e sull’abbattimento di tutti quegli ostacoli che impediscono delle autentiche pari opportunità «Talvolta, in questi contesti, la retorica prende il sopravvento anche e soprattutto da parte di chi può fare concretamente qualcosa per sgretolare ogni barriera possibile, sia essa reale e concreta, mentale e simbolica -ha continuato la dottoressa- Al contrario, volendo uscire dal linguaggio freddo e burocratico dei contesti ufficiali, accogliamo l’invito alla riflessione che questo giorno reca con sé: abbiamo modo di confrontarci con la disabilità? In che modo ci rapportiamo ad essa?
Analizzando la realtà che sperimentiamo, possiamo affermare che questa sia accogliente verso le persone disabili? Se no, in che modo possiamo dare il nostro piccolo, ma importante contributo?»
Un sistema e non un singolo
Spesso si tende a considerare la disabilità un problema delle singole persone e, al limite, dei loro familiari. Al contrario, un vero stato sociale civile non può lasciare soli né gli uni né gli altri, ma deve operare costantemente, con ogni mezzo per favorire l’inclusione, la partecipazione e l’abbattimento di tutte le barriere «Da parte nostra sarebbe auspicabile, se non doveroso, essere disponibili a sintonizzarci su realtà che anche non ci appartengono, ma che, come membri della società, ci riguardano ugualmente tutti ed esigono la nostra attenzione, la nostra sensibilità e, se possibile, il nostro impegno concreto -ha concluso la dottoressa Marrone–Noi persone tutte di questo servizio, crediamo che la Giornata ha lo scopo di sensibilizzare sul tema del diritto universale a prendere parte attivamente ad ogni ambito della vita sociale; di stimolare il dibattito ed il confronto sulla necessità di dar luogo ad una società equa e dialogante; di contribuire al superamento di ogni forma di razzismo e di esclusione».