Ridurre i rifiuti ed eliminare la maggior parte della plastica fin da piccolissimi è possibile e lo dimostrano i risultati del progetto ‘Asili nido plastic free’ in corso a Vimodrone, finanziato da Fondazione Cariplo – Bando Plastic Challenge, sfida alle plastiche monouso 2020, illustrati da Koinè cooperativa sociale nell’incontro online dal titolo ‘Per crescere plastic free si comincia da piccoli’ che si è svolto il 28 novembre dall’aula consigliare del Municipio di Vimodrone.
Il progetto
Il progetto Asilo Nido Plastic free vuole ridurre sensibilmente la quantità di rifiuti in plastica prodotta nella gestione ordinaria degli asili nido, core business della cooperativa. Il progetto si concentra su tre assi di intervento principali: la sostituzione dei pannolini usa e getta con pannolini lavabili, l’utilizzo di materiali naturali, di riuso e destrutturati per l’allestimento degli spazi e la riduzione di produzione di rifiuti plastici da imballaggio all’interno delle cucine. Koinè cooperativa sociale è capofila del progetto che ha portato avanti dal gennaio 2021 e ha coinvolto in via sperimentale i due asili nido comunali di Vimodrone in sinergia con l’Amministrazione Comunale. Il progetto ha avuto il sostegno di CEM Ambiente, Comitato Genitori di Vimodrone, La Fucina Cooperativa Sociale, la giornalista e scrittrice Giorgia Cozza e Elobaby Portare con amore.
«Siamo molto soddisfatti degli esiti del progetto- ha dichiarato la vice presidente di Koinè cooperativa sociale Elena Crusi –I bambini hanno potuto iniziare a esercitare azioni di cittadinanza attiva, esplorando con curiosità le proposte e sono diventati testimoni del fatto che fin da piccolissimi si può essere attivi nella tutela del pianeta.”
Coinvolte 120 famiglie
La sperimentazione ‘Asili nido plastic free’ è iniziata a Gennaio 2021 e ha visto coinvolte le 120 famiglie che annualmente scelgono di iscrivere i propri bambini negli asili nido comunali, facendogli sperimentare quotidianamente e in maniera diretta le pratiche di sostenibilità nella convinzione che siano i “piccoli” gesti quotidiani a fare la differenza «Sono tante le azioni messe a punto quotidianamente nei nidi– hanno raccontato Pamela Maffeis coordinatrice e Sonia Auzzani Direzione Tecnica Infanzia Koinè cooperativa sociale- La prima azione inizia quando i genitori entrano al nido e utilizzano calzari in stoffa riutilizzabili. Questo piccolo gesto ha portato a risparmiare, dall’inizio del progetto, 28.000 calzari usa e getta»
I bambini nei nidi plastic free di Koinè hanno poi a disposizione materiale naturale e di scarto industriale per giocare. Non esistono giochi in plastica ne, giochi cioè che hanno un fine e un obiettivo predefinito. Il bambino utilizzando invece legnetti, foglie, pigne e sassi può liberamente scegliere in base all’età e alle competenze quale tipo di materiale esplorare, quale soddisfa maggiormente il suo desiderio di analizzare e studiare il mondo che lo circonda.
Vengono inoltre utilizzati durante tutte le stagioni i giardini del nido. Vivere delle esperienze di esplorazione all’aperto permette ai bambini e alle bambine di imparare ad osservare il ciclo della natura, di rispettarla e di vedere con i propri occhi e sperimentare con le proprie mani, i cambiamenti e i frutti che la natura stessa ci offre.
In cucina per abbattere il packaging legato alle derrate alimentari sono stati studiati menù con verdura fresca e di stagione cucinati quotidianamente nelle cucine interne dalle cuoche. Viene utilizzata acqua del rubinetto in brocca e non bottiglie di plastica, brocche che i bambini stessi imparano ad usare. Le tovaglie sono in stoffa e i tovaglioli sono personali. La riduzione del packaging nelle cucine grazie all’uso di prodotti sfusi e a km zero ha ridotto di 7.000 unità gli imballaggi.
Il passaggio ai pannolini lavabili, cuore del progetto, ha coinvolto le educatrici, le ausiliarie e naturalmente i genitori e i bambini stessi che partecipano direttamente al cambio. I genitori hanno potuto seguire dei momenti di formazione che li hanno aiutati a capire le motivazioni del progetto e hanno potuto decidere di adottare questa soluzione anche a casa.
Evitata la produzione di circa 72.500 pannolini
Una riflessione sulla sostenibilità ambientale e economica dell’introduzione dei pannolini lavabili nei nidi di Vimodrone è stata affidata a Claudio Di Benedetto Ph.D business engineer di ingegneria senza frontiere. Le quantità di rifiuto generate in Italia dall’uso di pannolini per bambini ammontano a più di 170.000 t / anno (fonte Ambiente Italia 2015). In Italia ogni giorno si utilizzano più di 6 milioni di pannolini usa e getta (fonte Regione Lombardia). Di cui circa l’80% conferiti in discarica e circa il 20% smaltito tramite incenerimento (fonte Ambiente Italia 2015). Nell’ambito della produzione di rifiuti i pannolini U&G costituiscono mediamente più del 4% del peso dei rifiuti domestici indifferenziati in Italia (fonte Regione Lombardia). Nei due nidi comunali di Vimodrone sono stati 114 i bambini coinvolti annualmente, per un totale di 342 pannolini giorno. Durante la sperimentazione si è arrivati nel primo anno educativo ad evitare la produzione di 8,6 tonnellate di rifiuti a fronte di una produzione di 3,7 tonnellate per la parte di pannolini usa e getta comunque utilizzati e non sostituibili.
In totale in un anno e mezzo di progetto ha raggiunto l’obiettivo di evitare 11,4 tonnellate di pannolini, corrispondenti a circa 72.500 pannolini con un risparmio del 62% dei rifiuti indifferenziati prodotti.
Obiettivo della sperimentazione è stato anche quello di costruire un modello di nido plastic free sostenibile economicamente. Con un tasso di adozione dei pannolini lavabili del 70% il costo annuale della sperimentazione non comporta una maggiorazione dei costi rispetto all’utilizzo dei pannolini u&g tradizionali, rendendo di fatto il modello replicabile in altri territori con dei piccoli accorgimenti in quanto occorre adottare pratiche di lavaggio efficienti, incoraggiare il riutilizzo multiplo dei pannolini, sviluppare modelli di business di “servizio pannolini” con società che possano lavare i pannolini in modo efficiente e utilizzare e promuovere fonti di elettricità a bassa emissione di CO2.
Le parole degli organizzatori
«Koinè è stata anticipatrice di una pratica che si sta diffondendo ed è la prova che la riconversione ecologica si può fare partendo anche dalle famiglie e dai più piccoli- ha dichiarato Alberto Alberani vice presidente di Legacoopsociali intervenendo online-una partnership efficace tra terzo settore e Enti locali è in questo momento molto importante anche alla luce dei fondi del PNRR di cui stanno beneficiando proprio i Comuni»
«il Comune sta lavorando per la riduzione dei rifiuti ed è arrivato all’83% di raccolta differenziata con l’introduzione dell’ecuosacco – ha aggiunto Andrea Citterio Assessore Ambiente del Comune di Vimodrone – Questo progetto, sostenuto fin dalla sua ideazione dell’Amministrazione Comunale, va nella direzione di un’ulteriore riduzione del rifiuto indifferenziato e di un fondamentale coinvolgimento delle famiglie, sembra banale ma se la coscienza verde viene coltivata dalla più tenera età, la battaglia per salvare il pianeta sarà sempre più facile»
Questo impegno è stato sottolineato anche da Alessandro Mottadelli addetto alla comunicazione e responsabile educazione ambientale di CEM Ambiente che ha ricordato come CEM gestisca la raccolta rifiuti e l’igiene urbana di 71 comuni tra cui Vimodrone. Proprio Vimodrone è uno dei comuni dove è stato introdotto l’ecuosacco per la raccolta del secco, che incentiva quindi la riduzione della produzione. I cittadini di Vimodrone producono mediamente 51 kg/anno di rifiuti indifferenziati, ovvero meno della metà della media dei Comuni che non utilizzano questa metodologia (105 kg/anno).
Giorgia Cozza giornalista e scrittrice ha raccontato come ci sia stata molta partecipazione e interesse da parte dei neo genitori durante i tre incontri di approfondimento che ha condotto. Giorgia Cozza durante gli incontri ha trattato il tema dell’utilizzo dei pannolini lavabili in famiglia, ma ha anche approfondito come sia importante riflettere sulle buone pratiche per ridurre l’impatto ambientale dei propri consumi quando in famiglia arriva un neonato.
«Il nostro impegno– ha concluso Sonia Auzzani –ora che si conclude il progetto finanziato da Fondazione Cariplo, è quello di proseguire sul territorio di Vimodrone alimentando con la raccolta dati il modello di valutazione d’impatto del nido plastic free, ma anche quello di coinvolgere altre amministrazioni comunali per replicare una gestione plastic free dei nidi d’infanzia. Il modello strutturato è adattabile a diversi contesti con la flessibilità necessaria, trovando soluzioni personalizzate al fine di risparmiare risorse e ridurre la produzione di rifiuti”.