Stop ai lavori del 2° e 3° lotto. Un intervento avviato nei primi mesi del 2022 e che aveva come obiettivo principale l’integrazione delle differenti tipologie di mobilità -pedonale, ciclabile e veicolare- privilegiando però gli spostamenti cosiddetti dolci e, quindi, garantendo soprattutto la messa in sicurezza di pedoni e ciclisti.
I lavori hanno portato la riqualificazione estetica e funzionale di carreggiate e marciapiedi, il
miglioramento e l’adeguamento dell’arredo urbano in un’ottica di unitarietà di immagine e l’abbattimento delle barriere architettoniche ancora presenti. Inoltre, la realizzazione di un percorso ciclabile ha permesso la percorribilità della strada nei due sensi di marcia da parte di pedoni e ciclisti, migliorandone le condizioni di fruibilità.
Le parole del Sindaco e dell’Assessore
«Con questi lavori – ha dichiarato il Primo Cittadino Luca Mggioni – ci siamo assunti il rischio di intervenire in una via centrale e storica di Carugate, che necessitava da tempo di sistemazione. Abbiamo cercato di far coincidere gli interessi legittimi, ma spesso differenti, dei residenti, delle attività commerciali e di tutta la cittadinanza carugatese, ferma restando la convinzione che via Cesare Battisti dovesse restare una strada prevalentemente ciclo-pedonale e con vocazione centrale. Quindi – ha concluso – una via in cui si passeggia, si guardano le vetrine e ci si incontra».
«Un intervento – ha aggiunto l’Assessore ai Lavori Pubblici Francesco Corrias – che era necessario e che andrà avanti per completare la riqualificazione dei lotti mancanti, anche grazie all’approvazione, da parte di Regione Lombardia e nell’ambito del “Programma degli interventi per la ripresa economica”, dello stanziamento di 350mila euro per il completamento dei lotti già appaltati e per il rifacimento dell’ultimo lotto».
Ma come ad ogni opera pubblica che si rispetti, non mancano le critiche. In modo particolare sui social, c’è chi sostiene che la pista ciclabile sia pericolosa – soprattutto in un tratto in cui ridimensiona notevolmente la strada, obbligando di fatto gli automobilisti ad invadere la pista stessa- e chi, invece, l’intero progetto non abbia tenuto conto delle esigenze dei commercianti.