Il Teatro San Giuseppe e la Comunità Pastorale “Epifania del Signore” di Brugherio, insieme alla Scuola di Musica Cluster di Milano, hanno organizzato un evento in solidarietà con il popolo ucraino.
L’appuntamento con “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi è fissato per domenica 10 aprile alle 16 nella cornice della Chiesa di San Bartolomeo.
Un evento solidale
La rappresentazione dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, in una edizione diretta dal Mastro Alberto Veronesi, si terrà con l’orchestra d’archi Artecultura e la partecipazione straordinaria dei solisti del Teatro Nazionale di Odessa: il soprano Haiane Arutiunian, il mezzosoprano Olha Kreps e la prima ballerina Kateryna Burdik.
«Rispondendo all’appello lanciato dal direttore del Teatro di Odessa Igor Chernetsky che ha chiesto di fare uscire da Odessa più artisti possibili, prima che gli accerchiamenti e le bombe possano replicare quanto fatto a Mariupol, il Maestro Veronesi, direttore d’orchestra di fama internazionale, è riuscito a portare nel nostro paese queste tre grandi interpreti, simbolo e testimone dei disastri umanitari che questa guerra, come tutte le guerre rappresentano per tulle le persone che, nel mondo, le guerre le subiscono-si legge nella nota di presentazione dell’iniziativa-Grande musica quindi, ma non solo musica, anche un grande gesto di vicinanza verso un paese e un popolo che, oggi, soffre le disastrose conseguenze di bombardamenti, violenze e soprusi da parte di un esercito straniero invasore».
Stabat Mater
Giovanni Battista Pergolesi compose il suo “Stabat Mater”, che rimane una delle pagine più sublimi di tutta la storia della musica sacra, solo qualche mese prima della sua morte. Il compositore di Jesi, destinato a morire a soli ventisei anni di tubercolosi, scrisse velocemente questo straordinario capolavoro dopo aver ricevuto nel 1735 l’incarico da parte di una confraternita laica napoletana, quella dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo, che l’avrebbero utilizzato durante la liturgia della Settimana santa. Chiuso nella sua celletta nel convento dei frati cappuccini di Pozzuoli, compose febbrilmente le pagine del manoscritto e, la sofferenza, il rendersi conto della fragilità della vita umana di fronte al mistero della morte, gli diedero modo di elaborare una pagina struggente, meravigliosa, che tratteggia il dolore più terribile che un essere umano possa provare, quello di una madre che assiste alla morte del proprio figlio.
L’ingresso è libero con un contributo. L’accesso è consentivo con l’esibizione del Green Pass Rafforzato e la mascherina Ffp2.
Augusta Brambilla