L’afrore del nostro sudore era intenso, inebriante, ma anche stimolante.
I muscoli del corpo indolenziti non li sentivo più dopo tutto quello spingere, abbracciare, contrarsi.
Adesso stavo sopra, pesante, facendo aderire il più possibile ogni singola fibra dei miei muscoli sudati ai suoi, che rispondeva alle mie sollecitazioni con altrettanta scivolosa intensità.
Ero consapevole che non potevamo durare ancora a lungo, eravamo entrambi al limite della sopportazione, pochi secondi ancora e tutto sarebbe finito.
Pregustavo il momento di piacere estremo che sarebbe arrivato a breve.
Mi ero preparato a questo incontro con l’ansia di un adolescente, non avevo lasciato nulla al caso e tutto era andato come previsto.
Respirai a fondo e l’odore del suo sudore mi inondò le narici, accompagnando un ultimo movimento deciso e liberatorio.
Il suo corpo si rilassò di colpo, arrendendosi finalmente al mio.
Mi sembrava impossibile che fosse successo davvero.
Mi alzai grondante sudore e soddisfazione non appena finito il conteggio dell’arbitro.
Campione del mondo di wrestling!
