Il curriculum di GiòLardo

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Mi chiamo Giorgio Benassi, nato a Bologna il 01/05/1959, codice fiscale BNSGRG59E01A944G, Amministratore Delegato della PW Corporation con sede legale in Via Rigosa, 80 a Bologna, peso 152kg, sono alto 159cm e la password del mio PC è Benassi59.

Sentitevi liberi di chiamarmi come meglio credete: ciccio, ciccione, ciccello, cicciobello, cicciuto, un tantino in carne, grassone, unto e bisunto, obeso e chi più ne ha più ne metta. Sono abituato a tutti i nomignoli che frequentatori assidui di superiori, primarie e secondarie possano affibbiare a un tenero corpulento come il sottoscritto.

Vi assicuro che ne ho sentite di combinazioni letterarie sbalorditive: Benna, Sbenna, Penna, Sverna, Smegma, Sperla, Spenna e ancora Giorgy, Giorgiello il Chiattello, Lello Chianello, Benasso tutto Grasso, Giorgio Sebo e nientemeno “Quello dal tessuto adiposo abbondante”, il suino, l’anti-magro, il corpulento pingue, Benassu er Badile, ciccioso, cicciuto, l’oleoso, l’abbondante e così via.

Una sera, al termine dei colloqui genitori-insegnanti, i rappresentanti di classe si riunirono con: preside, vicepreside, staff docenti, segretari e, che la memoria mi fulmini, vidi anche il parroco del quartiere, il fornaio e il titolare del minimarket all’angolo. Mi catechizzarono GiòLardo e così fu per sempre. Attualmente sono tutti miei dipendenti, pure il parroco.

 

Mi sento una brava persona, un buon padre di famiglia, ho presto accettato tutte le angherie quotidiane perché le reputo vere; sono un uomo d’affari tanto affascinante quanto abbondante… In più ho avuto un’adolescenza piuttosto piacevole tra Maserati, Dom Pérignon, squillo di alta gamma e amicizie di convenienza a supporto del mio livello di autostima. Ho sedotto mia moglie con un paio di Rolex e una Pagani.

 

Laureato con lode e bacio accademico in Economia Aziendale e un Master in finanza internazionale presso la Business School di Bologna, ho ricevuto numerosi riconoscimenti per l’insegnamento e l’eccellenza nella Politica Economica. Vicepreside dell’Executive Board e membro onorario della CRID University di Londra, Chartered Engineer presso il UK Engineering Council e assiduo frequentatore della Casa Bianca.

Tre settimane fa pranzavo con la regina Elisabetta alla Royal Academy of Arts; a fine pasto, a causa del reflusso acido che mi affligge dalla nascita, mi lasciai andare in eruttazioni lunghe e sonore, fortunatamente lo fece anche lei.

 

Puzzo, me ne rendo conto, lo sfregamento dei miei cosciotti grassottelli e delle mie ascelline tenerine produce una secrezione incolore, tendenzialmente salata, di reazione acida; si tratta principalmente di potassio, magnesio e cloro; semplice acqua con l’aggiunta di 0,04 grammi di cloruro di sodio. Inizio a sudare dalla mattina e non smetto più.

 

Sono socio fondatore di una manciata di società che si occupano di smaltimento rifiuti urbani e industriali: BenassiSpurghi, BenassiMacero, InceneritoriBenassi, FeciBenna e BennaScorie che sversa materiale radioattivo un po’ ovunque nel tempo e nello spazio: terra, mare, cielo, universo… Come fanno tutte le ditte del settore in tutto il mondo; è la regola.

 

Tendo a vestire grigio chiaro. Anche se le temperature molto elevate potrebbero disincentivarmi, non posso ignorare l’impeccabilità del mio look eccentrico e curato. Non mi lascio scoraggiare da pensieri disfattisti, indosso vestiti di panno ruvido, 100% lana o tweed che resiste addirittura ai rigurgiti che costellano le mie giornate in ufficio. Possiedo perfino una decina di abiti in velluto a coste, ma non diniego il fustagno di cotone che faccio fatica a indossare, per questo sono stato costretto ad assumere seducenti governanti dell’Est Europa.

Trascorro le giornate comodamente appollaiato sulla mia poltrona in pelle sostenuta da un solido fusto in legno di pioppo supportata da molle in acciaio con imbottitura in poliuretano espanso, ma ho fatto installare della gomma ignifuga per sicurezza. Finiture di alto livello artigianale e rivestimento in pelle di bufalo.

 

Passo molto tempo a sognare di essere un’altra persona, e non intendo favoleggiare. Tutti i giorni intorno alle 09:30, a seguito di una abbondante colazione internazionale, mi adagio per un rapido sonnellino sulla mia poltrona di lusso e puntualmente mi trasformo in uno dei miei stipendiati, quasi sempre in uno di quelli belli, aitanti e mascolini… Non colgo il motivo e ragionarci innalza la mia temperatura corporea, quindi preferisco evitarlo.

Adoro la grappa esclusivamente Levi Romano, le altre mi causano forte acidità e rigurgiti rumorosi, spiacevoli, socialmente inaccettabili.

 

Per il resto della mattinata contemplo le forme delle mie segretarie e fantastico su tutto ciò che riuscirei a farci con un fisico alla Lino O’ Fattizz, il portiere della PW Corporation. Per puro spirito di autoflagellazione mi soffermo a visitare i profili social dei miei impiegati odiando la loro capacità di organizzare vacanze E/I con grande entusiasmo e solerzia, ostentando il tutto con fotografie in paradisi tropicali oltreoceano. Odio i loro costumini a mutandina e quei bikini impertinenti.

Basti pensare che il parroco del quartiere, impiegato nell’ufficio vendite, è appena rientrato da Fernando de Noronha in Brasile; la mia segretaria e il salumiere, da poco fidanzati, dieci giorni a Atiu nelle Isole Cook; Nicola dell’archivio storico ha affittato un isolotto Rangiroa nella Polinesia Francese. L’estate scorsa uno degli operai mi regalò una calamita acquistata a Kuna Yala, Panamá. In più ogni anno a Natale ricevo decine di cartoline da: Cape Tribulation in Australia, Isole Gili in Indonesia, Lalomanu a Samoa e da San Andrés e Providencia in Colombia e Tulum in Messico. Comprendo che sia la regola ma i miei stagisti, poveracci, squattrinati e sottopagati, sono partiti Martedì scorso per le Mauritius.

 

A questo punto della giornata, precisamente le 11:17, in concomitanza con il buffet regale organizzato per il sottoscritto, stappo la seconda bottiglia di Levi Romano e mi rendo conto, con indifferenza, che finanche la mia bevanda preferita mi causa forte acidità e rigurgiti rumorosi, spiacevoli, socialmente inaccettabili.

L’altro ieri Saverio Marchiapone il mulettista mi ha inviato una foto da Capo Verde: un mare di cristallo, limpido e rinfrescante e sfoggiava un’abbronzatura da indigeno e addominali da culturista; dove troverà la voglia di essere così sano e bello?

 

Ora, conosco la regola, ma è mai possibile che un dipendente abbia diritto a 2 mesi di ferie pagate e sia obbligato a passarle tra palme di cocco, acque blu e spiagge bianche?

D’altro canto la legge è legge e bisogna rispettarla.

 

Certo non posso lamentarmi, persino noi impresari abbiamo le nostre fughe dagli stress della vita quotidiana. Qualche tempo fa alla mia signora venne voglia di fare un safari in Africa e partimmo per Onitsha in Nigeria, a pochi chilometri dal polo di sversamento della BenassiMacero che produce ogni anno XXk tonnellate di scarti della raffinazione del petrolio.

Una vacanza da sogno: un gruppo di terroristi, armati fino ai denti, sequestrò mia suocera; mio figlio, ostinato a bagnarsi nel fiume Anambra, soffrì di violente e improvvise scariche diarroiche per un mese intero; Slotty il beagle finì sbranato da un branco di sciacalli mutanti. Certo, per uscire dal container dovevamo indossare maschere antigas e tute protettive ma lo spettacolo del fallout pomeridiano resterà un’immagine indelebile nelle nostre menti. Mia suocera non fece più ritorno a casa.

 

Alle 12:30 in punto ai primi sentori di brontolii, morsetti della fame, rosicchiamenti dello stomaco, vengo accompagnato in sala da pranzo dove mi attende il mio strapagatissimo staff ristorazione pronto a soddisfare ogni mia necessità e desiderio al fine di rendere indimenticabile il pasto più importante della giornata. Saluto la seconda boccia di Levi perché preferisco pasteggiare con un digestivo: un bicchierino di Armand de Brignac Rosé bottle Midas, un Dalmore 62, preferibilmente un Henri IV Dudognon Heritage Cognac Grand Champagne; in genere non esagero in vista delle riunioni pomeridiane.

Proprio ieri, mentre aspettavo il secondo giro di Tequila Ley, una notifica cattura la mia attenzione e scopro, con sommo rammarico, che il contabile è appena tornato da Bora Bora. Spero per lui che abbia abbondato di crema abbronzante perché ho letto che in quelle zone le temperature erano molto alte… È passato a salutarmi poco prima per consegnarmi una saponetta della Polinesia Francese, che ragazzotto gentile.

 

Per amore delle nostre licenze dobbiamo accettare queste piccole defezioni, è la regola… Ma vuoi mettere passare il Natale a Dzershinsk in Russia sede della InceneritoriBenassi? Abeti giallo scialbo, traffico fuori controllo, cappa di smog e buona parte della popolazione con terrificanti mutazioni genetiche. Tour guidato nelle fabbriche di armi biologiche, XXk tonnellate di rifiuti chimici depositati ovunque, livello di particolato di 329 mgs per metro cubo, presenza di formaldeide e fenolo a livelli migliaia di volte superiori ai limiti consentiti, è nel Guinness dei Primati. Conservo gelosamente il referto medico di rientro: endometrosi per mia figlia, diabete per il sottoscritto e perdita del piede destro per mia moglie, forse addirittura dell’orecchio. Mio cugino partorì un verme di 60 centimetri, alloggia in una teca in cantina e parla due lingue.

 

Le regole sono regole e vanno rispettate.

 

Durante le riunioni pomeridiane schiaccio un pisolino e mi desto solo quando sento il profumino della sfarzosa Merenda dei Titolari, l’ho chiamata così perché suona meglio, di fatto l’unico proprietario è il sottoscritto. Non bevo alcolici durante questo spuntino al massimo sorseggio un Krug Clos Du Mesnil Blanc de Blancs o un Pol Roger Sir Winston Churchill ma senza esagerare, desidero restare in forma.

 

Mi piace molto mantenere rapporti con imprenditori attivi nella mia divisione, facciamo spesso team building in serate di Gran Galà per condividere le esperienze tropicali dei nostri salariati e sparlare un pochino di loro. Per questo abbiamo fondato il ClubDiossina, ove membri e affezionati possono raccontare le villeggiature rigorosamente nei pressi delle proprie fabbriche… E’ la regola.
Il dottor Samuele C., responsabile della MareVerde, non è più rientrato da Kabwe in Zambia, si dice che sia impazzito e che il suo QI sia paragonabile a quello di una medusa Drymonema. Il riccone Giovanni R., socio fondatore di OlieCombustibili Esausti Alimentari, dopo Mazar-e-Sharif in Afghanistan può nutrirsi solo di muschi e licheni e il CEO della NewChernobyl Corporation a Zabol in Iran ha cambiato sesso due volte e, nel mentre, si è autofecondato, partorirà a giorni.

Siamo troppo affezionati alle nostre licenze, per questo amiamo molto il sistema e le sue regole.

 

Alla sera, quando i miei cari dipendenti rientrano a casa, resto solo per un po’, coccolandomi con un buon Remy Martin Louis XIII, ragionando sulle possibilità di cambiare vita; ho ancora 45 anni, un braccio sano e riesco a respirare senza polmone artificiale per una buona mezz’ora al giorno. La mia sposa e i miei figli non ci sono più, ed io ho molto tempo libero, per questo desidero sottoporre alla Vostra cortese attenzione il mio curriculum vitae in quanto interessato a collaborare con la Vostra [inserire ragione sociale] nella posizione di [inserire mansione] specializzato nell’espletare servizi di [inserire ruolo].

Credo fermamente che la mia passione per [inserire interessi] mi rendano il candidato ideale per entrare nel vostro team. Nel mio precedente ruolo di [inserire lavoro precedente], ho infatti [spiegare brevemente il progetto, le proprie mansioni, gli obiettivi raggiunti].

Questa esperienza mi ha permesso di mettere in campo capacità di [elencare skills] nel settore e risultare una risorsa viva e vibrante… Certamente una boccata d’aria fresca.

 

Specifico che sarei interessato anche a periodi di stage non retribuito e apprendistato.

 

Cordialmente
Giorgio Benassi