La Corte di Cassazione ha deciso: il Comune di Segrate non dovrà restituire ad una parte dei proprietari della aree del Golfo Agricolo l’IMU versata per gli anni 2012, 2013 e 2014. Arriva così ad una svolta una vicenda quasi decennale nata con l’adozione del Piano di Governo del Territorio nel 2012.
Il Pgt prevedeva l’edificabilità di diverse aree del golfo agricolo comprese tra Milano 2 e Rovagnasco. Per questo motivo i proprietari delle aree dovettero versare l’IMU per la parte edificabile dei loro terreni. Nel 2015 il TAR della Lombardia annullò il Piano di Governo del Territorio proprio nella parte relativa all’edificazione di alcune aree del golfo agricolo (decisione confermata dal consiglio di stato nel 2016).
Il contenzioso e la sentenza della Cassazione
Da qui nasce un contenzioso tra i proprietari dell’area, che hanno chiesto la restituzione di quanto versato per l’IMU negli anni 2012, 2013 e 2014, visto il cambio di destinazione delle aree, e l’Amministrazione Micheli che si è opposta. Contenzioso arrivato fino alla Corte di Cassazione, che con l’ordinanza 30732/2021 ha stabilito che il Comune di Segrate non dovrà restituire l’IMU ad una parte dei proprietari.
«La sentenza della Corte di Cassazione ci dà finalmente ragione, pone fine a una spiacevole vicenda politica e a scelte urbanistiche sbagliate fatte in passato e restituisce alla città e ai segratesi 1,8 milioni di euro che avevamo dovuto accantonare – ha dichiarato il sindaco Paolo Micheli – Finalmente liberiamo questo tesoretto per finanziare opere e servizi per la città. Ci auguriamo vivamente che l’esito di questo primo contenzioso possa suggerire agli altri proprietari che hanno agito in giudizio per la medesima ragione, di rinunciare alle proprie azioni consentendoci di restituire altre somme alla nostra comunità. Ovviamente sono orgoglioso di quanto abbiamo fatto a tutela del benessere dei cittadini in questi anni. Il nostro PGT ha salvato un milione di metri quadrati di territorio dal cemento. Con il nuovo PGT e il nuovo Regolamento edilizio che stiamo progettando saremo ancora più stringenti, moderni e innovativi: chi vorrà costruire a Segrate lo potrà fare su suolo già consumato e con emissioni a impatto zero. Obiettivo: lasciare alle future generazioni una città migliore di quella che abbiamo trovato».