A Melzo una serata dedicata al partigiano Carlo Oreglio

Il 12 novembre la presentazione del libro  di Davide Re e Chiara Cravotto

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Si terrà il 12 novembre alle 21 a Melzo, presso la Sala Consiliare, l’incontro dedicato alla presentazione del libro “Carlo Oreglio 1924-1945. L’avventura della libertà” di Davide Re e Chiara Cravotto del Centro Studi Guglielmo Gentili, a cura della sezione ANPI di Melzo con il patrocinio e il sostegno dell’Amministrazione comunale.

“Partigiano caduto per la lotta di Liberazione”

Il partigiano Carlo Oreglio nasce il 19 maggio 1924 a Zelo Buon Persico, un piccolo paese in provincia di Lodi, da una famiglia di umili origini. Ottavo di nove fratelli, trascorre la sua giovinezza a Melzo, una città che ricorderà sempre con affetto nei discorsi con i suoi compagni d’armi. Di carattere forte e ribelle non vorrebbe arruolarsi, ma con l’intensificarsi delle operazioni belliche, il 25 agosto viene reclutato presso il 33° Reggimento Fanteria Carrista dislocato nella zona di Parma. Dopo l’8 settembre 1943, in seguito agli eventi determinati dall’armistizio, il 33° Reggimento Fanteria Carrista tenta con decisione di opporsi all’occupazione tedesca nelle città di Parma e Piacenza, ma viene disciolto.

Questo primo tentativo di opposizione contro l’invasore tedesco, spinge forse Carlo a una prima presa di coscienza che lo porterà poi ad opporsi, pagando con la vita, all’occupazione tedesca e al regime fascista. Dopo il 23 settembre 1943 decide di aderire al nuovo Esercito Nazionale Repubblicano, arruolandosi, tra ottobre e dicembre 1943, nel 3° Reggimento Bersaglieri, 4° Battaglione. L’avanzamento degli Alleati da Sud lungo la penisola e i cambiamenti di destinazione dei Battaglioni dei Bersaglieri lo convincono, probabilmente, a lasciare il servizio militare per unirsi al movimento partigiano diventando parte attiva nella lotta di Liberazione nella Resistenza piacentina, con il nome di D’Artagnan.

Nel marzo 1945, mentre si sta riposando con altri compagni dopo un combattimento, viene assalito, ferito e catturato nella zona di Gropparello, probabilmente tradito da una soffiata che aveva informato le SS Italiane dell’esistenza di un gruppo di partigiani nascosti in una cascina. Le condizioni di Carlo appaiono subito gravi, viene ricoverato nell’Ospedale Militare di Piacenza dove il 23 marzo muore a causa delle ferite riportate all’addome. La sepoltura avviene nel cimitero di Piacenza e solo il 27 maggio il suo corpo viene tumulato al cimitero di Melzo, dopo un funerale in cui la cittadinanza lo onora come caduto per la libertà. 

Il 22 ottobre 1946 la Presidenza del Consiglio dei ministri, “Commissione Regionale Riconoscimento Qualifica Partigiani e Patrioti” dell’Emilia-Romagna, dispone per Carlo Oreglio la qualifica di “Partigiano caduto per la lotta di Liberazione”, riconosce un’indennità alla famiglia e gli viene assegnata la Stella Garibaldina al Valore. 

Nel 1965, nel Ventennale della Liberazione, la Provincia di Milano consegna alla famiglia di Carlo Oreglio una medaglia commemorativa, un gesto per ricordare chi, come Carlo, ha sacrificato la propria giovane vita contribuendo in prima persona alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo per porre le basi di uno Stato democratico.

Per partecipare, è necessario esibire il Green pass.

Augusta Brambilla