Durante il consiglio comunale del 3 giugno a Segrate il Consigliere della Lega Salvini Marco Carandina ha presentato un’interrogazione rispetto alla riattivazione del Fontanile Testa del Bandito.
Un’intervento per saperne di più rispetto ai lavori e alla loro gestione
L’interrogazione, ha spiegato Carandina, si è resa necessaria «a causa delle molte criticità riscontrate nell’area, dalla presenza di materiali pericolosi, di materiali di risulta e inerti al disboscamento indiscriminato». Nello specifico è stato chiesto: quali sono le imprese che stanno eseguendo i lavori; perché è stata abbattuta l’area boschiva tra la Cassanese e il pozzo costruito; se l’intervento è da considerarsi concluso; se esiste un piano di gestione dei materiali o se è prevista una bonifica; come sono stati gestiti i materiali ritrovati; quanto costa mantenere in funzione la pompa che alimenta il Fontanile, quanto costa il suo mantenimento e il canone di Regione Lombardia per l’uso delle acque; le cause, infine, che hanno portato a scegliere proprio quell’area (2328 mq), a fonte di un mancato reperimento di 8.525,50 mq di aree verdi.
I lavori sono ancora in corso d’opera
Il vicesindaco Francesco Di Chio ha risposto ad ogni punto dell’interrogazione, in particolare: le imprese coinvolte nel recupero del Fontanile sono la Cooperativa Sociale Multiservizi e Idrobica Servizi srl. Al perché dell’abbattimento dell’area boschiva il vicesindaco ha risposto: le piante rimosse «sono state abbattute per il posizionamento dei nuovi alberi lungo le rive, secondo i sesti d’impianto della tradizione». Di Chio ha spiegato che l’intervento non è affatto concluso, ma «si stanno monitorando le problematiche via via emergenti e cercando le idonee soluzioni da trovare per il proseguimento dell’opera».