Al Marconi di Gorgonzola si mescolano geometria e cucina pugliese

Un laboratorio esperienziale alternativo coinvolge gli alunni della classe 3°F Itis indirizzo informatico

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Il Marconi  di Gorgonzola propone un laboratorio esperienziale alternativo.  La geometria applicata alla cucina pugliese coinvolge gli alunni della classe 3°F Itis indirizzo informatico

Un’esperienza comunitaria di apprendimento e condivisione. L’Istituto Tecnico-Liceo Scientifico “G.Marconi” di Gorgonzola ha avviato un laboratorio di geometria applicata alla cucina che ha visto impegnati la docente di matematica, Elena Rizzi, e gli studenti della classe 3°F Itis indirizzo informatico per una lezione insolita che ha coniugato l’apprendimento della matematica e l’applicazione delle sue regole con momenti importanti di socializzazione.

“Socializzazione, interazione e collaborazione”

Un’esperienza comunitaria di apprendimento e condivisione, avvenuta nel contesto scolastico ma con modalità di svolgimento che si sono dimostrate attrattive e coinvolgenti per i ragazzi e le ragazze.

«L’idea del laboratorio esperienziale nasce dallo studio della circonferenza e poi della circonferenza goniometrica – ha dichiarato Maria Elena Rizzi – Dopo un anno difficile, come quello vissuto a causa della pandemia da Covid-19, ho pensato di proporre un laboratorio in cui si legasse la teoria alla pratica, poiché spesso gli alunni interpretano la matematica come qualcosa di altro rispetto alla realtà».

Il laboratorio prevedeva l’utilizzo di 500 gr di pasta fresca, preparata in anticipo a casa dalla docente, che sono state utilizzate per dare forma alle orecchiette, uno dei piatti tipici pugliesi che, proprio per la loro dimensione, si sono ben prestati alla spiegazione pratica della circonferenza e all’applicazione dell’uso delle proporzioni. 

«Il corso di ‘geometri applicata’ha conquistato tutti:alunni, docenti ed educatori presenti in quel momento in classe – ha sottolineato Maria Elena Rizzi –La manualità degli studenti è stata eccezionale. Hanno imparato in fretta e si sono aiutati vicendevolmente. Inoltre, a fine lezione, i loro “capolavori “sono stati depositati in sacchetti alimentari e mostrati ai docenti delle ore successive e poi ai loro genitori. La felicità e l’allegria persa da tempo è ritornata sui loro volti e questa è stata la gioia maggiore condivisa».

Un progetto condiviso con la classe per un percorso che, oltre ad essere didattico, si inserisce in un contesto generale legato del ruolo della scuola quale promotore della socializzazione, dell’interazione e della collaborazione tra gli insegnanti e gli alunni.

«L’entusiasmo è stato totale: tutti i ragazzi sono arrivati a scuola muniti di tagliere di legno e tanta voglia di imparare a fare la pasta fresca che poi in serata avrebbero degustato per cena con i genitori – ha concluso Maria Elena Rizzi – Ritengo che tale laboratorio resterà nei loro ricordi come un momento piacevole e questa volta l’argomento circonferenze non sarà rimosso a settembre, al rientro delle vacanze estive, ma ben situato nel loro bagaglio culturale».

Augusta Brambilla