Sostegno da parte del Consiglio comunale di Cernusco sul Naviglio al Ddl Zan che tra le diverse cose propone, attraverso la modifica degli articoli 604 bis e 604 ter del codice penale, il contrasto dell’omotransfobia con l’introduzione di una protezione specifica e la previsione di aggravanti quando i reati siano determinati dall’orientamento sessuale della vittima. Favorevole tutta la compagine di maggioranza, La Città in Comune – Sinistra per Cernusco, Garantini (Cernusco Civica) e Frigerio (Cernusco Viva), astenuti Cassamagnaghi (Forza Italia), Cecchinato e Ratti (Lega).
La mozione
A presentare la mozione è stato Alessandro Galbiati, segretario del Pd di Cernusco che lo scorso 12 aprile, insieme al suo circolo, a quello di Carugate e ai Giovani Democratici dell’Adda-Martesana, ha organizzato una serata proprio con l’onorevole Alessandro Zan.
«Il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta a sostenere l’approvazione della proposta di legge depositata con l’auspicio di un’immediata approvazione da parte del Parlamento – si legge nella mozione – Favorire la disponibilità di un luogo per la realizzazione di una casa dei diritti e rilanciare i servizi di assistenza legale mediante protocolli in essere con l’ordine degli avvocati di Milano».
Ma la mozione chiede anche all’Amministrazione comunale di attivare una campagna di sensibilizzazione nelle scuole e un gesto simbolico, quale l’illuminazione del Municipio con i colori arcobaleno in occasione della Pride Week di giugno.
Le reazioni
Sostegno è arrivato da tutto il Partito democratico e dagli alleati di Vivere Cernusco, con la consigliera Chiara Beniamino che ha definito il disegno di legge «un atto di tutela piena ed effettiva di quelli che sono i diritti e le libertà fondamentali della persona» e da Rita Zecchini (La Città in Comune – Sinistra per Cernusco), che ha però auspicato che il Parlamento tenga in considerazione «tutte le sollecitazioni che arrivano dai diversi movimenti delle donne», preoccupate che alcuni articoli del disegno di legge possano creare ambiguità sulla determinazione della parità di genere in diversi contesti.
Via libera anche dall’Amministrazione comunale attraverso l’assessore con delega alle Pari opportunità Luciana Gomez che ha ricordato il lavoro fatto dal centro anti violenza presente in città e sottolineato come per centrare il risultato sia fondamentale un lavoro educativo, a partire dalle scuole.