Dall’articolo 23 del regolamento di Polizia Urbana di Cassina de Pecchi, che disciplina il divieto di prostituzione, è stato definitivamente eliminato ogni riferimento all’abbigliamento, all’atteggiamento e alle modalità comportamentali.
Il divieto previsto dell’articolo 23 prima dell’emendamento
«Contrarre ovvero concordare prestazioni sessuali oppure intrattenersi, con soggetti che esercitano attività di meretricio su strada o che, per atteggiamento, ovvero per l’abbigliamento ovvero per le modalità comportamentali manifestino comunque l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali».
La proposta di Yuri D’Alessandra accolta all’unanimità
A proporre l’eliminazione di ogni riferimento ad abbigliamento e comportamento come elementi per decifrare l’intenzionalità di vendere prestazioni sessuali è stato il consigliere Yuri D’Alessandra con un emendamento. Proposta accolta dalla maggioranza e votata all’unanimità dal Consiglio comunale.
Il divieto previsto dall’articolo 23 dopo l’emendamento
«Contrarre ovvero concordare prestazioni sessuali oppure intrattenersi, con soggetti che esercitano attività di meretricio su strada o in locali aperti al pubblico o che manifestino l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali a pagamento».
La protesta
Mentre ieri, venerdì 30 aprile, in Consiglio veniva discusso il regolamento di Polizia Urbana, davanti al municipio di Cassina de Pecchi andava in scena una protesta proprio per i riferimenti ad abbigliamento e comportamento come indicatori della volontà di esercitare attività di meretricio.
Un problema, come sottolineato dalla piazza, che non riguarda solo Cassina, ma anche diversi Comuni, anche della Martesana. Tra questi c’è Bussero, dove il sindaco Curzio Rusnati ha però mostrato la volontà di procedere ad una modifica il prima possibile.