Ieri pomeriggio si è svolto un evento in streaming organizzato da Lista per Pioltello e moderato da Giuseppe Bottasini per ricordare la figura di Giovanni Rizzi, medico e attivista pioltellese, spentosi nel 2018, da sempre attento alla cittadinanza e all’ambiente del comune.
«Ha aiutato tutti ad ascoltare»
L’incontro ha raccontato, attraverso fotografie e aneddoti del fratello Tiziano e dei suoi amici, la vita e il contributo che Rizzi ha dapprima coltivato e poi donato a Pioltello, con umorismo, testardaggine e impegno.
Dal ’78 insieme a Giovanni Moretti aveva aperto uno studio medico che riuniva più medici di famiglia. «È stata un’idea geniale-ha dichiarato Moretti durante l’AperiLista-; è diventata un po’ la regola e l’indicazione generale di tutta la medicina di territorio. Abbiamo avuto l’onore e l’onere di essere il primo gruppo che si è autocostituito in cui il medico di famiglia lavorava condividendo l’attenzione per i pazienti con supporto reciproco». La collaborazione è stata costruittiva; Moretti ha infatti aggiunto che Giovanni Rizzi, per tutta la sua carriera «ha aiutato tutti ad ascoltare».
L’impegno per l’ambiente e quello politico
Giovanni Rizzi era impegnato da sempre nella difesa dell’ambiente e durante l’AperiLista è stato raccontato il suo contributo all’interno del dibattito ambientalista di Pioltello, in particolare rispetto al Parco delle Cascine. È stata infatti condivisa una breve parte del documentario che Rizzi aveva realizzato nel ’92 insieme a Marcello Moriondo, che ha raccontato: «Giovanni aveva scritto diverse canzoni su Pioltello, segno del suo amore per la cittadina».
L’attenzione verso l’ambiente e i cittadini pioltellesi si è trasformata in impegno politico; Giovanni Rizzi è stato infatti Consigliere Comunale e ha fondato la “Lista per Pioltello”. «È entrato direttamente nell’amministrazione provare a cambiare la realtà che lo circondava-ha raccontato Antonio Mannarà. «Se non ci fosse stato questo impegno-ha spiegato Moretti- da parte di Rizzi, mia e di altri tra cui i presenti, non ci sarebbero oggi il parco delle Cascine e il parco della Besozza, ma solamente palazzi».
La passione per la fotografia
Nasce negli anni ’70, grazie a un regalo fattogli dal padre. «Il suo modo di fotografare era sempre legato alla sua umanità, al suo modo di ascoltare-ha detto durante l’incontro Mannarà –sapeva valorizzare ogni dettaglio, che fosse una denuncia al mondo politico o cogliere la bellezza che lo circondava».
Si è ricordata così parte della vita di un personaggio importante per Seggiano e Pioltello, che a distanza di anni riesce ancora a far parlare di sé.