Lombardia, scuole chiuse: duro affondo di Città metropolitana

La consigliera con delega alla Mobilità Beatrice Uguccioni:«Schiaffo a tutte le istituzioni milanesi che da mesi si sono adoperate per garantire la riapertura in sicurezza delle scuole»

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

«E’ inaccettabile che si continui a far pagare il prezzo della propria incapacità alle studentesse e agli studenti»

. Così la consigliera di città metropolitana con delega alla Mobilità Beatrice Uguccioni sull’ordinanza del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana che inserisce tutta la regione in fascia arancione rafforzato da venerdì 5 marzo fino al 14 dello stesso mese.

«Schiaffo a tutte le istituzioni milanesi»

«Ho appreso con amarezza la decisione del Presidente Fontana di firmare un’ordinanza che classifica, a partire dalla mezzanotte di oggi, l’intera Lombardia come zona arancione scuro –

ha dichiarato Beatrice Uguccioni – Questa decisione determina, tra le altre cose, la chiusura di tutti gli istituti scolastici esclusi gli asili nido».

E per la consigliera metropolitana, che contesta anche il mancato coinvolgimento dei diversi attori coinvolti, questa decisione non tiene conto del lavoro fatto per mettere in sicurezza le scuole.

«Si tratta di uno schiaffo a tutte le istituzioni milanesi che da mesi si sono adoperate, di concerto con la Prefettura e le società del trasporto pubblico locale, per garantire la riapertura in sicurezza delle scuole – ha proseguito – Le famiglie, gli studenti, il mondo della scuola e gli amministratori locali si trovano ancora una volta davanti al fatto compiuto senza che vi sia stata alcuna condivisione o coinvolgimento da parte della Regione. Questa scelta – ha concluso la consigliera con delega alla Mobilità – è significativa del valore che viene oggi attribuito da parte di Palazzo Lombardia al diritto allo studio e alla formazione delle giovani generazioni».