Covid, dalla Martesana un’istanza per far tornare in classe tutti gli studenti delle medie

L'appello arriva dai consigli d'istituto e dai comitati genitori. Sottolineati gli effetti psicologici della DAD e la mancanza del rischio assembramenti sui mezzi

piedibus, studenti, andare a scuola
categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

 

Far tornare gli alunni e le alunne delle scuole medie in classe. E’ questa la proposta che 34 consigli d’istituto, associazioni e comitati genitori della provincia di Milano, di cui molti della Martesana, hanno formalizzato con un’istanza inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi e al Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. 

I risvolti psicologici della pandemia 

Nei giorni scorsi il Governo ha annunciato l’intenzione di far tornare in presenza dopo Pasqua gli studenti fino alla prima media. Soluzione che per i genitori proponenti dell’istanza non basta, visto che la didattica a distanza sta creando problematiche scolastiche e psicologiche in molti ragazzi, che da oltre un anno sono privati delle loro normali attività.

«Emergono studi allarmanti che evidenziano (in campioni di ragazzi adolescenti tra i 12 ed i 19 anni) la presenza di sintomi depressivi a causa del lockdown e che evidenziano come prima causa di sofferenza la mancanza della scuola – si legge nell’istanza – ; senza necessità di citare le fonti, sono numerosissime le segnalazioni di perdita di interesse per ogni altra attività e l’aumento dell’ansia e delle fobie, fino alle crisi di panico davanti a notizie legate al covid o alla vista di un camice bianco o un dottore».

A scuola a piedi o in bicicletta

Da un punto di vista pratico i genitori che hanno scritto alle massime cariche nazionali e regionali ritengono che in una realtà come quella dell’hinterland milanese, fatta di comuni non di eccessive dimensioni e di scuole di quartiere, far tornare tra i banchi anche i ragazzi di seconda e terza media non accenda la miccia degli assembramenti sui trasporti pubblici, non utilizzati dagli alunni, che raggiungono le loro scuole a piedi, in bicicletta o accompagnato in automobile.