Bene, ma non benissimo. Il Comune di Cassina de’ Pecchi ha in parte ridimensionato il suo disavanzo finanziario, inizialmente di 1.403.344 euro, che l’attuale Amministrazione imputa ai precedenti inquilini di Piazza de Gasperi. Un ripianamento accelerato dall’emergenza sanitaria che ha visto una rimodulazione dei mutui. Ma è ancora presto per cantare vittoria, motivo per cui Amministrazione comunale e maggioranza, durante il Consiglio comunale di venerdì 26 febbraio, hanno deciso di mantenere, dopo l’aumento del 2020, l’ aliquota dell’addizionale Irpef al massimo previsto (0,8%). Una misura che non aveva convinto allora le forze di minoranza, che anche in questa occasione hanno espresso più di un dubbio.
Ad allentare la morsa del disavanzo la sospensione dei mutui
Le misure adottate dal governo centrale, per rendere meno devastanti gli effetti sulle casse dei Comuni della pandemia ancora in corso, sono venute in soccorso di Cassina de’ Pecchi sul fronte del ripianamento del disavanzo. «Nel corso dell’anno 2020, anche grazie alla sospensione del pagamento delle rate dei mutui contratti con Cassa Depositi e Prestiti per l’emergenza Covid-19, l’ente ha ridotto il disavanzo di amministrazione di un importo pari a 577.000 euro, superiore alla quota prevista per l’anno 2020, pari a 154.000 euro – ha dichiarato il sindaco Elisa Balconi – Un’ottima notizia per il nostro ente. Siamo riusciti, grazie a una oculata gestione delle risorse pubbliche e a una forte riduzione delle spese ad accorciare i tempi in cui dovremo restituire il debito che è stato generato dalla cattiva amministrazione finanziaria del passato».
Una contingenza che ha dato una boccata di ossigeno e che per il primo cittadino permetterà, insieme ad una riduzione dei debiti fuori bilancio, a una maggiore incisività del contrasto all’evasione, ad una ricognizione della spesa e all’aumento addizionale dell’Irpef, di rimettere in ordine i conti del Comune.
L’addizionale Irpef resta al massimo
Aumento dell’addizionale Irpef che per l’assessore al Bilancio Marco Beccaria è necessario per il momento mantenere. «Rimane ancora un pezzo di strada da fare – ha detto – e per poter procedere verso gli impegni presi con la Corte dei Conti anche quest’anno ci troviamo costretti a confermare l’aliquota Irpef all’8×1000».
Ma l’impegno, definito dall’assessore il «patto con i cittadini», dell’Amministrazione è quello di ridurre il peso dell’imposta sui cittadini non appena ce ne saranno le condizioni, ovvero con il contenimento del disavanzo.
E se le minoranze si erano schierate contro la misura a giugno, la musica non è cambiata dopo 8 mesi. Andrea Maggio (Uniti per Cassina) ha parlato di un provvedimento «figlio di una vecchia logica politica», che prevede di alzare le tasse all’inizio di un mandato per poi abbassarle in prossimità delle elezioni. «Dall’anno prossimo – ha detto il consigliere – vedremo una progressiva diminuzione, fino all’ultimo anno dove le aliquote saranno abbassate».
Contrario alla misura anche il Comitato Civico Cassina. «Lo scorso anno – ha dichiarato Sandro Medei – non avevamo approvato l’aliquota Irpef che era stata aumentata e che adesso viene confermata perché sostenemmo dati alla mano che vi fossero altre strade per compensare quel disavanzo». Concetto rimarcato anche da Doriana Marangoni (Progetto Cassina Domani), che ha definito la conferma dell’aliquota «la strada più semplice da applicare».
A confermare il via libera alla misura da parte della maggioranza ci ha pensato il capogruppo Luigi Ferrarini (Viviamo Cassina Sant’Agata). «Non abbiamo fatto un aumento dell’Irpef perché fanno tutti così – ha dichiarato – Lo abbiamo fatto perché è stato necessario ed è stato l’unico provvedimento che potevamo fare».