Via libera del Cts: riapertura degli impianti sciistici dal 15 febbraio per le zone gialle

In vista della riapertura il 5 febbraio si terrà «Per chi suona la montagna», flash mob simbolo di una speranza per una ripresa che sembrava lontana

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Dopo i primi segnali di chiusura da parte del Comitato Tecnico Scientifico, che il 18 gennaio aveva considerato il numero di contagi ancora troppo elevato per organizzare una riapertura, dal 15 gennaio riprendono le attività degli impianti sciistici, uno dei cardini del turismo italiano, delle Regioni in zona gialla, tra cui la Lombardia; Le Regioni hanno messo a punto un protocollo per garantire la priorità sanitaria, tenendo conto delle osservazioni presentate dal Cts il 15 gennaio.

«Una boccata d’ossigeno per un settore che sta soffrendo»

È così che riassume la nuova riapertura degli impianti Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda. «Spero davvero che questa riapertura sia l’inizio di una nuova era – ha dichiarato l’assessore – con la ripresa di un turismo fondamentale per la Lombardia. Sono convinta che la montagna debba essere centrale nel dibattito politico di rilancio del nostro Paese».

Un flash mob per la nuova riapertura

L’iniziativa, promossa dalla rivista “Sciare Magazine”, prevede un minuto di rintocchi di campana in tutte le località sciistiche d’Italia. Il gesto simbolico che vuole rappresentare la volontà di una forte ripresa, un’unità di coloro che possono finalmente tornare a ricevere i propri turisti.

Il flash mob è stato apprezzato e rilanciato dall’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani): «Siamo certi che tutti i Comuni montani italiani dimostreranno solidarietà e vicinanza a quelli ove sono presenti stazioni sciistiche – è stato dichiarato – Tutti i Comuni alpini e appenninici possono aderire. Da tempo sollecitiamo attenzione al settore impiantistico che, con tutto l’indotto turistico, artigianale e commerciale, genera miliardi di PIL. Ma soprattutto permette di rimanere a vivere e lavorare in montagna a migliaia di famiglie e imprese».

Giada Felline