Valentina Crifò e la sua passione per la storia dell’arte

Un messaggio di bellezza universale per tutti

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Valentina Crifò è nata e cresciuta a Gorgonzola. La passione per la storia dell’arte, sin da giovanissima, ha preso il sopravvento sull’altra, quella per il teatro. Dopo la Laurea Magistrale in Storia e Critica dell’arte nel 2012,  lavora nel settore della didattica museale sia come progettista che come guida. 

Amore a prima vista

Valentina Crifò ha un vero e proprio “colpo di fulmine” e matura, nel tempo, un sentimento puro unito a una forte curiosità verso il variegato mondo dell’arte. 

«Dell’innamoramento per l’arte posseggo un vivido ricordo: ci sono io, alta come un soldo di cacio, davanti a una riproduzione della Vocazione di san Matteo di Caravaggio e assillo la mia mente chiedendomi se quella sia una fotografia oppure no – ha dichiarato Valentina Crifò – A scuola ho avuto delle eccellenti insegnanti di storia dell’arte, di alcune ricordo ancora la passione nel raccontare un Klee o un Géricault».

L’arte per tutti

Gorgonzola è la sua città natale. Un luogo caro per affetti e amicizie che Valentina Crifò ha lasciato solo per un anno e al quale è tornata con nuovo slancio e voglia di fare. Tra i suoi progetti, alcuni hanno trovato compimento in collaborazione con la Biblioteca Civica “Franco Galato”.

 «La Biblioteca, dai tempi degli studi universitari, è stata il mio rifugio. È un tempio sacro che fa parte del mio cuore e dove ho passato alcuni dei momenti migliori della mia vita – ha sottolineato Valentina Crifò – Nel 2018 la preziosa direttrice, Monica Catellani, ebbe l’intuizione di creare un cartellone di eventi, gratuiti e aperti a tutti, per raccontare le mostre milanesi. Ho accolto il suo invito con grande entusiasmo, perché fare qualcosa per la biblioteca e per i cittadini significava tanto per me».

Il periodo della pandemia da Covid-19, sia nella prima fase che nella seconda, è stato, nonostante tutto, foriero di numerose iniziative online. 

«Durante il periodo di lock down e con le mostre chiuse abbiamo deciso di spostare l’attività su Zoom e abbiamo avuto un grande successo- ha spiegato – Durante l’ultimo evento, nell’ambito di GorgOnline e dedicato a Marc Chagall, ho avuto l’onore di parlare “di fronte” a ben 95 partecipanti. Una bella soddisfazione!».

Comunicazione, condivisione e sensibilizzazione

Valentina Crifò non ha mai perso di vista la motivazione che l’ha spinta, prima, ad approcciarsi alla storia dell’arte, poi a dedicare gli studi e infine parte del suo tempo alla comunicazione, condivisione e sensibilizzazione di un patrimonio che è di tutti.

«Il mio motto è: leggo le figure e poi ve le racconto. Mi vedo come una traduttrice dei segni artistici in parole. Mi piace quando comprendo qualcosa e posso trasmetterlo agli altri. Sono un’eterna entusiasta della scoperta, ho sempre un libro in mano, amo molto scovare artisti sconosciuti e mettermi alla prova, spiegando quelli più indigesti al pubblico – ha commentato – La storia dell’arte è un mezzo di grande potenza. In un tempo in cui tutti preferiscono portare avanti le proprie convinzioni in modo miope e non accogliendo le opinioni divergenti, l’arte ti mette davanti alla meravigliosa possibilità di accogliere il diverso. Interpretare un’opera, le motivazioni di un pittore o scultore, entrare nella prospettiva di qualcuno che è altro da te, è un esercizio fondamentale per imparare la tolleranza. L’arte, se la sai ascoltare, ti spalanca la visione del mondo e ti stravolge la vita».

 Il futuro, qui e ora

Valentina Crifò guarda con occhi sempre nuovi al domani. Tra le tante progettualità, sul suo blog “Immagini Narranti”, ci sono le lezioni online “Arte in Salotto” e i “Kit Narranti”.

«Non vedo l’ora che riaprano i musei così potrò ritornare a collaborare con Gallerie d’Italia, Palazzo Reale, Mudec e Villa Necchi Campiglio – ha concluso – Riprenderò la progettazione dei percorsi personalizzati per i miei clienti e continuerò le mie lezioni su Zoom, anche perché ho raggiunto persone che vivono in altri paesi come, solo per citarne alcuni, Germania, Belgio e Stati Uniti. Non ho alcuna intenzione di abbandonare ciò che di buono, nonostante tutto, il Covid mi ha insegnato».

Augusta Brambilla