Commercianti, artigiani, professionisti: il Regime Forfettario è il regime più conveniente e snello che l’ordinamento italiano prevede per le partite IVA di lavoratori autonomi e liberi professionisti, e per il 2021 le sue condizioni non cambiano: resta quindi una grande opportunità sia per chi desidera aprire p.IVA, sia per chi ne è già titolare ma vorrebbe adottare un regime più conveniente – soprattutto alla luce delle restrizioni del 2020, che in molti casi hanno causato una diminuzione degli incassi.
Regime forfettario 2021, perché conviene
Anche per il 2021, come detto, le caratteristiche non cambiano: l’aliquota per le nuove attività è fissata al 5%, mentre per le prosecuzioni di attività già iniziate è al 15%, contro un’aliquota IRPEF di partenza del 27% (che aumenta per ogni scaglione IRPEF).
Inoltre il contribuente forfettario non deve preoccuparsi di dimostrare i costi sostenuti per la sua attività, perché la tassazione avviene applicando un coefficiente di redditività stabilito dall’Agenzia delle Entrate (variabile per tipo di attività) e non è soggetto a liquidazione IVA, alla tenuta dei registri e alla fatturazione elettronica.
Regime forfettario, a chi è rivolto e chi non può richiederlo
Il regime forfettario è rivolto a chi nel 2020 non ha superato il limite dei 65.000 euro di ricavi incassati, ma non tutti possono richiederlo. In particolare, non possono aderirvi:
• soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati oltre i 30mila euro (la verifica dì tale soglia è irrilevante se il rapporto di lavoro è cessato);
• soggetti che partecipano a società di persone, associazioni, studi associati o imprese familiari (solo il collaboratore familiare) e/o quando si abbia il controllo diretto o indiretto di SRL o associazioni in partecipazione che “esercitano attività economiche riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni”;
• persone fisiche la cui attività è esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro;
• soggetti che si avvalgono dei regimi speciali IVA o altri regimi forfettari di determinazione del reddito;
• soggetti non residenti in Italia, a meno che non siano residenti in uno Stato Ue o in uno Stato aderente all’Accordo sullo spazio economico europeo e producano nel territorio nazionale almeno il 75% del loro reddito complessivo;
• soggetti che effettuano in via esclusiva o prevalente cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi.
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