Un esempio che può trainare i cittadini di segrate. Il sindaco Paolo Micheli oggi, lunedì 1° febbraio, ha firmato per la proposta di legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista, detta “Legge antifascista di Stazzema” per il fatto che il comitato promotore è presieduto dal sindaco (Maurizio Verona) del Comune toscano tristemente noto per la strage del 1944 da parte delle truppe tedesche.
Pene e sanzioni per chi fa propaganda fascista e nazista
La legge, che ha bisogno di 50.000 firme entro il 31 marzo per arrivare in Parlamento, prevede un inasprimento per chi fa propaganda fascista e nazista, soprattutto in rete. Tra le altre cose, propone di inserire un articolo 293-bis al codice penale. «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero dei relativi metodi eversivi del sistema democratico, anche attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne fa comunque propaganda richiamandone pubblicamente la simbologia o la gestualità è punito con la reclusione da sei mesi a due anni – recita il testo della proposta di legge – La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici».
Paolo Micheli: «E’ venuto il momento di condannare, non solo a parole»
Un’adesione convinta quella del sindaco Paolo Micheli, per il quale è necessario stringere le maglie della propaganda con norme più severe e puntuali. «Le leggi Scelba e Mancino già puniscono questo reato. Purtroppo, però, e lo vediamo tutti i giorni, resistono ancora pericolose forme di propaganda che restano impunite, così come la vendita e la produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti – ha scritto il primo cittadino – Questa proposta di legge fissa nuovi e stringenti paletti e propone pene certe, da sei mesi a due anni di reclusione, con l’aggravante se la propaganda è fatta on line. A quasi un secolo dall’inizio di quel terribile periodo storico, è venuto il momento di smetterla di sentir dire che ‘Mussolini ha anche fatto cose buone’; è venuto il momento di far tornare in fretta la lucidità a chi sostiene che la Shoah non sia mai esistita; è venuto il momento di condannare, non solo a parole, orribili gesti come quelli visti recentemente nella sala consiliare del comune di Cogoleto».
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