Stefania Fava, classe 1977, radici sardo-venete, una giovinezza vissuta in Martesana e un approdo, nell’età adulta, a Cassano d’Adda. La passione per la scrittura accompagna da sempre la sua esistenza e il suo amore per le parole l’ha condotta a esplorare la poesia fino al debutto con l’opera prima “Binari d’Autunno” (Atile Edizioni).
Esordio poetico
Stefania Fava scrive e disegna da quando è bambina. Lo scorrere del tempo non altera la sua voglia di espressione che trova compimento nella sua prima raccolta di poesie.
«Binari d’Autunno è un titolo che non voglio aprire al mondo, perché merita di essere conservato e custodito come uno dei doni più grandi che la Vita mi abbia portato – ha dichiarato Stefania Fava – Un percorso su treni sì, uno e più Autunni. Questi treni immaginateli di fantasia ma pensateli anche come treni con fermate, orari e binari, e con numeri precisi: l’11 e il 9. I miei».
Le poesie sono circa un centinaio suddivise in due parti: nella prima quelle che non hanno un titolo e nella seconda quelle che invece ce l’hanno. Si parla di amore, di vita, di dolore, di sacrificio, di rinuncia, di donne e di uomini, di cuori erranti e di gioia. Semplici e profonde.
«Lì dentro ci sono io, in modo anche volutamente anacronistico – ha spiegato – senza dare un tempo o un titolo a molte delle mie poesie».
La scrittura come terapia
Un percorso iniziato nella primavera del 2020, durante l’emergenza Coronavirus, che si è rivelato un antidoto alla malinconia e alla tristezza dei momenti difficili.
«Scrivere è stato terapeutico. I miei studi umanistici sono approdati ad altro destino ma il sogno mi ha permesso di non abbandonare la parte di me che più amo: quella emotiva e emozionale, quella che continua a essere le mie radici e il mio pane quotidiano – ha sottolineato Stefania Fava – Ho sempre scritto per me e per chi amo ma, in questo momento storico, è stato salvezza anche quando faceva male. Scrivere è stato come liberarsi, ogni volta, da un abito troppo stretto».
L’amore, sempre
Scrivere poesie è un’espressione dell’animo. Una gentilezza verso il mondo. Un modo di riappropriarsi delle proprie radici. E parlare d’amore, in tutte le sue forme, è parlare al cuore di tutti.
«Il fulcro è l’amore, in tutte le sue espressioni, e l’amore è un percorso che mi ha portata ad avanzare e a retrocedere, a scavare in profondità senza pietà, alla ricerca di risposte in modo quasi ossessivo- ha proseguito – Una caratteristica che mi trascino sin da bambina e in questo viaggio c’è la donna ma soprattutto quella bambina, c’è la gioia dell’amore, la sofferenza estrema del non riuscire in amore come e quanto avrei voluto e l’entusiasmo di un cammino che non si è concluso, anzi forte la consapevolezza che molto deve ancora essere».
“La poesia è regalare poesia”
“Binari d’Autunno” porta in sé la scoperta di una donna, che è anche mamma, che nella poesia ha trovato, in parte, il compimento dei suoi pensieri e dei suoi desideri.
«La realizzazione di questo libro porta con sé un messaggio positivo che, per me, è quello di crescere, crescere sempre e non rinunciare ai sogni, per tornare alla nostra parte animica più autentica, quella bambina – ha commentato Stefania Fava – La poesia è raccontare parti di me che non possono avere voce nella vita di ogni giorno. Che sono fragili, intense, esplosive e, a volte, deliranti. Poesia è tutto ciò che crea comunione, coinvolgimento. Poesia è quando tocchi altre vite. Per me poesia è regalare poesia».
Stefania Fava guarda al futuro con occhi sinceri e sguardo sereno. Un domani fatto di cose semplici.«Il mio grande sogno è quello di scrivere un romanzo, un racconto – ha concluso – ma non è escluso che io approdi prima a un’altra silloge poetica».
Augusta Brambilla