Un vero e proprio appello quello che Elisa Balconi, nella veste di Presidente dell’Assemblea Distrettuale dei sindaci dell’ASST Melegnano-Martesana, ha fatto al sistema sanitario regionale lombardo. Con una lettera indirizzata a Galdino Cassavia, direttore Innovazione e sviluppo delle Cure Primarie dell’ATS Milano, il primo cittadino di Cassina De’ Pecchi ha segnalato la carenza di medici di famiglia nel territorio della Martesana, suggerendo anche alcune possibili soluzioni per risolvere il problema.
In alcuni Comuni mancano i medici, in altri sono pieni
Il problema principale sottolineato è la mancanza di medici, soprattutto nei piccoli Comuni e la difficoltà che spesso incontrano i pazienti a spostarsi nel Comune dove esercita il proprio medico. «La situazione è davvero drammatica; in alcuni piccoli comuni i medici sono addirittura assenti, gli assistiti si devono spostare dal proprio Comune di residenza, ma spesso non possono farlo con mezzi propri e i mezzi pubblici non esistono – ha scritto Elisa Balconi nella lettera – In altri Comuni dove i medici sono presenti – ha proseguito – non sono sufficienti a coprire le esigenze della popolazione».
Una situazione che se rappresenta un grosso problema in una situazione di normalità, durante una pandemia può avere risvolti ancora più critici, immaginando anche l’organizzazione della campagna di vaccinazione di massa per la quale, tra l’altro, Regione Lombardia ha intenzione di coinvolgere proprio i medici di medicina generale.
Per non parlare del ruolo del medico “di paese”, quello che gli anziani chaimano ancora medico condotto, che per Elisa Balconi rappresenta «non solo il punto di contatto dei pazienti con il sistema sanitario nazionale», ma anche «il modo di quest’ultimo di essere davvero vicino alle esigenze del territorio e della popolazione».
Snellire le procedure e più pazientagli specializzandi
Il presidente dell’ Assemblea Distrettuale dei sindaci dell’ASST Melegnano Martesana ha quindi invitato il Direttore Galdino Cassavia a «farsi portavoce di interventi che vadano in questa direzione», suggerendo due possibili soluzioni: da un lato uno snellimento dei passaggi tra i medici che lasciano e quelli che subentrano, dall’altro aumentare il numero di pazienti che che un medico specializzando iscritto al corso di Formazione di Medicina generale può prendere in carico.