I Deneb: la passione per la musica di tre giovani artisti

Trio nato nel 2016 da diverse esperienze musicali

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Tante volte ce lo siamo sentiti ripetere come un mantra: un incontro può cambiare la vita. E’ Quello che è accaduto a Jacopo Pierazzuoli, batteria, Diego Pennati, basso, e Carlotta Limonta “Kali”, voce, che da un rendez-vous fortuito hanno unito talento e passione e hanno dato vita al trio Deneb.

Insieme, quasi per caso

I Deneb nascono nel 2016

e le diverse esperienze musicali di ciascuno si fondono nell’avanguardia elettronica, con inflessioni jazz e soul nella voce di Carlotta Limonta, poliritmica, ricerca ritmica e sonora nella batteria di Jacopo Pierazzuoli e incisività rock nel basso di Diego Pennati.

«Siamo nati da un incontro spontaneo, quasi per caso, su di un palco – ha dichiarato Jacopo Pierazzuoli – Ognuno di noi stava lavorando al proprio progetto, abbiamo suonato insieme qualche brano, improvvisando, e da lì è nata una tale intesa che abbiamo deciso di unirci in una band fissa».

Il nome, Deneb, è quello di una stella della costellazione del Cigno, la diciannovesima stella più luminosa del cielo notturno.

«All’inizio ci chiamavamo Deneb Kaitos ma poi abbiamo optato per un cambiamento: dalla stella più luminosa della costellazione della balena alla stella del cigno – ha sottolineato Jacopo Pierazzuoli – La nostra cantante Kali apprezza particolarmente la metafora del cigno come creatura dalla bellezza incompresa…fino a che qualcosa la palesa agli occhi di tutti. Ecco, secondo noi, la musica è quel qualcosa».

Indietronica italiana

Hanno all’attivo un disco, Supernova 2018, e l’omonimo tour li ha portati su diversi palchi tra il 2017 e il 2018, come il Bloom (Mezzago), Legend Club (Milano), Fara Rock (Faragera d’Adda), Reload Sound Festival (Biella), RDS Stadium (Genova). Si sono classificati finalisti come miglior band della Lombardia nel 2018 ad Arezzo Wave e nel 2020 al Sanremo Rock&Trend Festival.

«Indietronica è la nostra musica e riteniamo che sia un’etichetta che ci rispecchia e ci piace pensare di rivolgerci a una nicchia di appassionati, persone che vedono la musica come noi, qualcosa di vivo! – ha sottolineato Diego Pennati – Ci impegniamo a scrivere musica che abbia delle idee originali, che faccia trapelare la ricerca che sta dietro a ogni suono, a ogni nota. Questa ricerca di equilibrio tra complessità e immediatezza è quello che fa la qualità della nostra musica ed è ciò che ci appassiona di più nel farla. Ci rivolgiamo a chi cerca musica italiana che suoni extraterrestre! Fatta con grande cura e ricerca ma con ritmo e energia sferzanti, che faccia venire voglia di ballare!».

Musica, sound e parole

Il mix di musica, suoni e parole nasce dalle differenti anime della band

e da una collaborazione artistica che parte da vissuti, sentimenti, emozioni e sensibilità e arriva ai testi e alle sonorità delle canzoni.

«Tutti i brani sono interamente composti e arrangiati da noi – ha spiegato Carlotta Limonta – Di solito la composizione parte da una scrittura di Jacopo, da una di Kali, che di solito scrive tutti i testi, o da una sua idea melodica e viene, per prima cosa, filtrata dai suoni di Diego che è in grado di dare velocemente corpo e identità alla scrittura. Il lavoro che richiede più pazienza è quello di cercare di capire da dove è arrivata quella suggestione, da quale ricordo, da quale esperienza, da quale tema importante sentito dentro di sé. E in questo senso la sfida più grande è l’onestà, mettersi a nudo e esser sinceri su ciò che si vuole dire». 

Ritornare a suonare dal vivo

Una band «non scontata», come si sono definiti, che ha in serbo, tra le tante progettualità future, la voglia di ritornare a suonare dal vivo. Di riprendere quel fil rouge, interrotto dalla pandemia, di varietà di timbri e suoni in grado di far scoprire la bellezza della musica. Come nel loro ultimo singolo, il linguaggio tecnico musicale “SOLO”, uscito nel mese di Novembre 2020.

«Kali ha usato una parola che in musica ha un significato universale, uguale in tutte le lingue e in tutti i generi – ha concluso Jacopo Pierazzuoli – Ovunque SOLO significa assolo, proprio il sentimento che stavamo vivendo, lottando per i nostri obiettivi in un ambiente molto competitivo e alle volte oscuro nei suoi meccanismi. SOLO è l’inno che dedichiamo a tutti i lottatori come noi, ai sognatori e agli incompresi che si battono per le proprie passioni. Crediamo che il movimento, l’impegno, la vocazione siano ciò che ci fa sentire vivi. Un inno a vedere realizzati i propri sogni, anche da soli».

Augusta Brambilla