Cologno, Istituto Da Vinci: i genitori denunciano la mancanza di docenti

Chiedono interventi in tempi certi e rapidi. Al loro fianco si schiera l'assessore alla Scuola Dania Perego

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I genitori dell’Istituto Leonardo Da Vinci di Cologno Monzese hanno scritto alle autorità scolastiche per denunciare la mancanza di tre docenti a copertura delle cattedre, chiedendo di intervenire tempestivamente per risolvere il problema. Già lo scorso 30 ottobre, quando di docenti ne mancavano 11, avevano sollevato il problema senza però, dicono, ricevere risposta.

E se la situazione di questo anno scolastico è complessa, i genitori non immaginano migliore quella per il prossimo. «La situazione per l’anno prossimo si prospetta alquanto preoccupante dal momento che solo poco più del 50% delle cattedre del nostro istituto sono coperte da docenti di ruolo – hanno scritto – Non consideriamo accettabile che questa inefficiente precarietà diventi la norma». 

Le richieste

E per questo motivo i genitori – con la lettera indirizzata al ministro dell’ Istruzione Lucia Azzolina, al capo dipartimento Marco Bruschi, alla dirigente dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia Augusta Celada e al dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano Marco Bussetti – chiedono tempi certi e veloci per la nomina dei docenti, un’organizzazione efficiente per fare in modo che il prossimo anno scolastico inizi in modo regolare e che le cattedre vacanti siano coperte da docenti di ruolo almeno al 90%.

Al fianco dei genitori si schiera l’assessore Dania Perego

Al loro fianco si è schierata Dania Perego, vicesindaco e assessore alla Scuola, che per fare una fotografia della situazione ha spiegato come la dirigente scolastica dell’istituto, dottoressa Ercoli,  sia dovuta tornare a fare lezione in classe per sopperire alla mancanza di docenti. «E’ normale – chiede retoricamente Dania Perego – che un dirigente scolastico stipendiato per assolvere delicatissimi e complicatissimi compiti di gestione di un istituto, con tutte le responsabilità penali e civili che ne conseguono, debba anche sobbarcarsi l’onere di insegnamento ai ragazzi, altro compito delicatissimo e complicatissimo, per le mancanze di altri?»