Vaccinazioni antinfluenzali, i pediatri lombardi chiedono chiarimenti a Fontana

Il Sindacato dei Medici Pediatri di Famiglia ha mandato una lettera al presidente della Lombardia

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Informazioni scarse e poco chiare, mancanza di date e modalità di somministrazione ancora da delineare: è questo il nocciolo della lettera inviata ad Attilio Fontana dai pediatri di famiglia lombardi del SiMPeF (Sindacato medici pediatri di famiglia), avallato anche dal Segretario nazionale, Rinaldo Missaglia, con il quale sperano di ottenere dal Governatore della regione maggiori chiarimenti sulle modalità di vaccinazione dei più piccoli.

Informazioni mancanti

«Gentile Presidente, i pediatri di famiglia lombardi del Sindacato medici pediatri di famiglia (SiMPeF) – ha scritto il gruppo, guidato da Ezio Finazzi – Le esprimono la forte preoccupazione per il concreto rischio che la campagna per la vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica non possa garantire questa importante azione di prevenzione, a causa della mancanza di iniziative atte a rispettare le disposizioni delle istituzioni sanitarie nazionali e quelle derivanti dalle acquisizioni scientifiche».

Ciò che lamenta il sindacato è una mancanza, da parte della Regione Lombardia, di informazioni complete e univoche. Tra i punti ancora non chiari, la possibilità di procedere con le vaccinazioni dei neonati sani dai 6 ai 24 mesi, età individuata dai pediatri come «cruciale per l’ottimizzazione dei risultati di una campagna vaccinale». Dubbi anche sulle vaccinazione per i bambini dai 2 ai 6 anni non vaccinati negli anni precedenti: dovranno essere sottoposti a somministrazione in dose unica o con richiamo a distanza di almeno un mese?

Informazioni incomplete che rischiano di minare «un rapporto con le famiglie assistite notoriamente improntato a reciproca fiducia e fondato sulla certezza delle indicazioni sui percorsi di prevenzione da intraprendere» e di produrre «la conseguente perdita di fiducia nel ricorso alle vaccinazioni da parte di genitori così faticosamente conquistati alla causa da parte di noi pediatri di famiglia».

Infine il Sindacato dei pediatri ha puntato il dito anche sulle Istituzioni sanitarie a Roma,  chiedendo alla Lombardia un intervento sul piano nazionale, dal momento che anche a questo livello le disposizioni sui vaccini sono scarse e poco chiare.
SiMPeF in ogni caso, si è detta pronta a collaborare a beneficio di una buona riuscita della campagna di prevenzione e di sensibilizzazione presso le famiglie.