Il giorno della discussione della tesi di laurea è sicuramente particolare e ricco di emozioni. Il Covid-19, tra le altre cose, ha cambiato anche questo momento di passaggio, obbligando gli studenti a vivere la conclusione del loro percorso di studi davanti ad uno schermo. Lega, Fratelli d’Italia e Cambiamo!, a Segrate, presenteranno il prossimo Consiglio comunale una mozione per impegnare la Giunta a mettere a disposizione l’Aula Consiliare – ma anche i centri civici e cascina Ovi – degli studenti che devono discutere la tesi.
«Si tratta – si legge nella mozione – di un periodo della vita che riteniamo abbia bisogno di un contesto adeguato a ciò che l’evento rappresenta per tutti i ragazzi che arrivano all’ultimo tratto di strada di un percorso formativo sicuramente faticoso e difficile, ma parimenti ricco di soddisfazioni».
Spazi attrezzati
Offrire dunque ai laureandi di Segrate, già dall’imminente sessione invernale, spazi comunali per il collegamento virtuale con il loro Ateneo e la commissione di laurea. I gruppi di opposizione chiedono inoltre che gli spazi siano attrezzati con la strumentazione e tecnologia necessaria, compreso un maxischermo. «È importante che a tutti sia data la possibilità di dare il giusto rilievo, anche formale, alla discussione della tesi – hanno sottolineato – e un luogo altamente simbolico, come l’Aula Consiliare del proprio Comune, darà certamente ancora più lustro a questo momento».
Una proposta per tutti i laureandi, ma con un occhio di riguardo per quegli studenti che possono avere delle difficoltà di strumentazione e di connessione a casa. «È importante venire incontro anche alle esigenze di coloro che, ad esempio, non possiedono un computer e una connessione internet stabile, consentendo loro di concludere il proprio percorso universitario in una sede degna della rilevanza dell’evento e comunque avendo vicino i propri familiari e gli amici più cari».
E proprio sulla presenza dei familiari, Lega, Fratelli d’Italia e Cambiamo!, con la mozione che andrà in discussione il prossimo Consiglio comunale, chiedono che l’Amministrazione identifichi un numero massimo di persone che potranno assistere alla discussione.